"Opportuno riqualificare ma rispettando la memoria"

"Prima delle scale sono ancora visibili i segni dei carri armati: sbagliato rimuovere tutto il fondo"

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Pierluigi Bazzocchi, console regionale del Touring Club Italiano, fin dai giorni in cui era stato annunciato il progetto di restyling della via delle Scalette, lei si era detto contrario alla soluzione individuata. E’ ancora della stessa idea?

"Ribadisco il concetto espresso allora: non ho nulla contro la riqualificazione di un luogo suggestivo e tanto caro ai cesenati, ma contesto la metodologia scelta che penso non tenga conto della memoria storica rappresentata dalle ‘Scalette’. Da quelle parti restano gli ultimi segni del passaggio del fronte della seconda Guerra Mondiale in città, per esempio".

Racconti.

"Lungo un tratto della pavimentazione, quella prima dell’inizio delle vere e proprie scale, ai lati sono visibili le traccia lasciate dai carri armati che dal Monte scendevano verso la città. Sono favorevole alla risistemazione delle zone più ammalorate, che sono anche scivolose e fonte di potenziali rischi, ma contesto la completa rimozione dell’attuale fondo. E potrei continuare".

Su quale aspetto?

"Quello squisitamente legato alla fede, per esempio. La strada delle Scalette è prevalentemente una ‘via della gioia’, percorsa cioè in pellegrinaggio prima di tutto in occasione del 15 agosto, festa dell’Assunzione della Madonna. Invece su quel tratto ci si prepara a collocare le stazioni della via Crucis con opere realizzate da Ilario Fioravanti. Credo che il richiamo alla Passione in questo ambito sia fuori luogo, tanto più che esiste già una via Crucis, nello specifico firmata da Leonardo Lucchi, che accompagna i fedeli lungo la normale strada asfaltata".

Le Scalette raccontano un passato lontano.

"Inizialmente il percorso non partiva da dove è segnalato ora, sul reto dei Giardini Pubblici, ma piuttosto dalla zona della ‘Portaccia’. Non penso certo a realizzare nuovamente l’intero itinerario, ma credo che sarebbe quanto meno corretto evidenziarne la passata esistenza". Luca Ravaglia