
La rete di Prestia contro la Sampdoria, poi vanificata dall’autogol (Foto Ravaglia)
Con 17 gol subiti, 7 su calcio d’angolo, la retroguardia del Cesena risulta quella più battuta della serie B. Sono questi i numeri che preoccupano, molto più della sconfitta subita con la Sampdoria. E dire che in C vantavano la difesa meno battuta del campionato con decine di gare chiuse a porta inviolata. Con la Sampdoria si sono rivisti tutti gli errori sciorinati in questa primo scorcio di campionato con l’aggiunta dell’autogol che non era mai stata una costante anche perché dietro non si era mai stati in affanno come quest’anno. La disamina del momento deve essere profonda e senza sconti perché non è mai successo che la squadra con la fase difensiva più deficitaria si salvi alla fine del campionato. Quindi Mignani deve porre mano immediatamente al problema, al momento con le risorse a disposizione ed a gennaio con drastici quanto indispensabili ritocchi. Attaccare adesso il tecnico è come sparare sulla croce rossa, troppo facile. Però sono inammissibili numero e fattura dei gol incassati ed il tecnico naturalmente ha le sue colpe che non possono essere addossate tutte e solo ai giocatori.
Maledetti calci piazzati. I segni premonitori furono chiari fin dal match a La Spezia quando il Cesena fu capace di prendere gol a tempo scaduto, su corner, sul primo palo. Domenica la scena si è ripetuta per la felicità di Merlensteen. Sarà anche un buon giocatore ma gli è stato concesso un pomeriggio di gloria con la personale doppietta, primo perché Mignani non gli ha fabbricato attorno una gabbia come fanno le altre squadre su Shpendi o Berti, ma soprattutto perché gli è stato permesso di saltare e segnare di testa sul primo palo con una semplicità disarmante. Torniamo al nostro vecchio pallino della difesa a uomo, ma evidentemente si preferisce continuare con la zona, anche se ermetica come un gruviera svizzero. C’è da dire a onor del vero e senza accampare alibi che sia stato un pomeriggio desolante anche perché è andato storto tutto quanto poteva andare male. Ad esempio l’autogol di Prestia, due minuti dopo il vantaggio ha ridato fiato ai liguri, poi il pareggio annullato dal Var per un mezzo scarpino in fuorigioco di Shpendi ha impedito un pareggio tutto sommato meritato.
Ciò che preoccupa è la fragilità psicologica di alcuni elementi come Kargbo che divora energie e simpatie con l’innata propensione alle proteste fino all’espulsione, che non soltanto hanno impedito il tentativo di recupero a ranghi completi, ma perchè mancherà a Brescia una freccia nell’unico arco che funziona e cioè l’alto numero di gol messi a segno (3 sui 16 realizzati fino ad oggi dalla squadra) anche in un pomeriggio davvero amaro. Salterà Brescia e probabilmente anche l’impegno esterno con la Salernitana, difficilmente il giudice sportivo, oggi, gli risparmierà nulla.
Daniele Zandoli