Pescherecci, da mezzanotte di nuovo in mare

Usciranno le 25 imbarcazioni che usano la tecnica a strascico e che pescheranno tipi di pesce pregiato

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di Giacomo Mascellani

La marineria di Cesenatico torna al lavoro domani. Questa sera i pescherecci che utilizzano la tecnica a strascico scalderanno i motori e a mezzanotte inizieranno a prendere il largo, per rifornire già lunedì mattina il Mercato ittico comunale. Ricordiamo che il decreto del fermo pesca obbligatorio 2022, stabiliva che in Adriatico, nel tratto da Trieste ad Ancona, le barche dovevano rimanere in porto sino all’11 settembre per garantire il ripopolamento delle specie ittiche. Quest’anno il fermo è stato prolungato di una settimana, anche in virtù del fatto che le giornate di fermo "aggiuntivo" per lo strascico sono state aumentate, in base ad un accordo con le organizzazioni di rappresentanza delle marinerie e degli armatori Agci Agrital, Confcooperative Federcoopesca, Lega Coop Agroalimentare e Feder pesca, d’intesa con le rappresentanze sindacali dei marittimi Fai-Cisl, Flai-Cgil e UilPesca.

Oltre all’aspetto ecologico ed etico, c’è da considerare anche quello economico. Buona parte dei mercati ittici a fine agosto e ai primi di settembre sono ancora fermi, i pesci sono piccoli e pertanto una ripresa delle attività non avrebbe gli effetti sperati. A Cesenatico le barche più grosse che utilizzano la tecnica a volante per la pesca del pesce azzurro che sono di stanza nel porto sono quattro: Giomada, Nonno Lugaro, Nuova Madonna delle Grazie e Sirio. Queste imbarcazioni sono rimaste ferme tutto il mese di agosto ed hanno potuto iniziare l’attività nei giorni scorsi, soprattutto per la pesca di alici e sarde. I venticinque pescherecci a strascico che riprenderanno il mare domani andranno a pescare pesce più pregiato, come triglie, seppioline, canocchie, sogliole, moletti, gamberi e altre varietà.

Dopo il fermo biologico è confermato il fermo tecnico, con i pescherecci che sino a novembre lavoreranno solo 3 o 4 giorni a settimana (senza superare il tetto delle 60 ore lavorative). Mario Drudi, direttore della Cooperativa Casa del Pescatore, è fiducioso anche se non nasconde le difficoltà: "Visto il momento si auspica che le quotazioni siano buone, anche in virtù del fatto che vi sono seri problemi legati al rincaro del gasolio, anche se fino al 30 settembre la categoria beneficia del credito di imposta del 20% sull’acquisto dei carburanti. Ci sono serie preoccupazioni, ma c’è anche tanta voglia di ripartire e tornare lavorare in mare". Va ricordato che durante il mese e mezzo di fermo biologico, la fornitura di pesce fresco è stata garantita dai 15 barchini che pescano nelle acque vicino alla costa con sistemi ed attrezzi non invasivi, così come hanno continuato a lavorare i marinai imbarcati sulle 15 cozzare e le 10 vongolare di Cesenatico.