Plusvalenze Cesena, il pm chiede l'arresto per Foschi e Lugaresi

Richiesta di custodia cautelare respinta dal gip

Giorgio Lugaresi e Rino Foschi

Giorgio Lugaresi e Rino Foschi

Cesena, 24 luglio 2019 - Per la vicenda delle plusvalenze fittizie (compravendita di giovani calciatori a prezzi di gran lunga superiori a quelli di mercato allo scopo di alterare i bilanci) e della bancarotta legata al fallimento dell’Ac Cesena, hanno rischiato l’arresto i tre protagonisti principali: l’ex presidente dell’Ac Cesena Giorgio Lugaresi, 63 anni, l’ex direttore dell’area tecnica della società bianconera Rino Foschi, 73 anni, e il presidente del ChievoVerona, squadra retrocessa quest’anno dalla serie A alla B, Luca Campedelli, 50 anni, maggiore azionista dell’azienda dolciaria Paluani.

A conclusione delle indagini dell’operazione Fantacalcio condotta dalla Guardia di finanza, la procura della Repubblica di Forli ha depositato gli atti (circa ottomila pagine suddivise in cinque faldoni) chiedendo al giudice per le indagini preliminari Monica Galassi l’adozione di misure cautelari nei confronti dei protagonisti delle compravendite dei calciatori a valori gonfiati: i presidenti di Cesena e Chievo Giorgio Lugaresi e Luca Campedelli, e il cesenate Rino Foschi, vulcanico personaggio che dalla fine degli anni Settanta è protagonista del calciomercato occupando ruoli a vari livelli in numerose società calcistiche: Wikipedia riporta Messina, Teramo, Ravenna, Avellino, Napoli, Trento, Modena, Hellas Verona, Genoa, Torino, Padova e Palermo, dove l’ultimo incarico è stato quello di presidente prima del fallimento della società e dell’arresto e radiazione dell’ex proprietario Maurizio Zamparini. In questo carosello Rino Foschi ha sempre tenuto nel cuore il Cesena, occupando più volte posizioni di rilievo nell’organigramma societario e dando consigli e favorendo operazioni di mercato.

La procura (le richieste sono firmate dal procuratore Maria Teresa Cameli e dai sostituti Filippo Santangelo e Francesca Rago) ha chiesto per tutti e tre gli indagati la custodia cautelare: in carcere per Giorgio Lugaresi, ai domiciliari per Rino Foschi e Luca Campedelli. Il gip ha respinto le richieste per mancanza dei requisiti necessari: il rischio di inquinamento delle prove (tutti gli atti sono già stati depositati), di reiterazione del reato (Lugaresi e Foschi non hanno più alcun ruolo nel calcio, la squadra di Campedelli è retrocessa) e il pericolo di fuga.

L’unica misura cautelare è stata adottata nei confronti di Lugaresi: l’inibizione a esercitare attività ‘impresa per otto mesi, che ha avuto come effetto le sue dimissioni dai consigli d’amministrazione di due piccole società. Accolta invece, la richiesta di sequestro di nove milioni di euro, l’importo della presunta evasione fiscale legata alle plusvalenze, ma i fondi sono stati bloccati solo a Verona, nei conti di Luca Campedelli (3,7 milioni), mentre nei conti di Giorgio Lugaresi, Graziano Pransani e Giampiero Ceccarelli non sono state trovate somme significative.