Ragazzo gay, il nodo del mandato educativo

Ragazzo gay, il nodo del mandato educativo

Ragazzo gay, il nodo del mandato educativo

La Uaar è l’unione degli atei e degli agnostici razionalisti. "In quel bacio – prosegue Zanetti – non trovo nulla di peccaminoso. Il parroco potrebbe rimettere le cose a posto. Non si capisce in cosa l’orientamento sessuale condizioni la qualità di un educatore".

Dopo l’apparizione di una foto sui social in cui un ragazzo cesenate bacia il compagno, la parrocchia ha destinato l’interessato alla sola organizzazione del centro estivo senza più farlo fungere da educatore dei bambini. Poi la sua rinuncia all’incarico e i problemi per avviare il centro. Così si è pronunciata la diocesi di Cesena-Sarsina che tocca anche la questione del mandato educativo: "Spiace per la sofferenza arrecata a quanti coinvolti in maniera diretta e per quella portata alla comunità. Rattrista il clamore mediatico con cui si stanno alimentando opposte fazioni. Il tema è molto delicato e quanto accaduto non riguarda un giudizio sui singoli o una discriminazione sui diritti. La Chiesa con il Sinodo si interroga su come andare incontro alle persone che si sentono escluse dalla comunità in ragione della loro affettività e sessualità. Una domanda che rimane aperta e sulla quale anche la Chiesa di Cesena-Sarsina è in cammino. A nessuno è stata impedita l’organizzazione del centro estivo. Questione diversa è il mandato educativo – ecco il passaggio, ndr – chiamato a trasmettere i valori cristiani. Resta ferma la disponibilità del vescovo a incontrare le persone nel rispetto delle loro scelte di vita".