
Enzo Lattuca (Partito democratico), sindaco di Cesena (Foto Ravaglia)
Cesena, 5 febbraio 2020 - I richiedenti asilo da oggi potranno iscriversi all’anagrafe del Comune di Cesena, come peraltro già facevano senza problemi fino a un anno fa, prima dell’entrata in vigore del Decreto Sicurezza voluto da Matteo Salvini in qualità di ministro dell’Interno del governo Conte uno.
Sindaco Enzo Lattuca, con la decisione di accogliere le richieste di iscrizione all’anagrafe disobbedite al Decreto Sicurezza di Salvini? "No, con la delibera approvata dalla giunta comunale prendiamo semplicemente atto dell’orientamento del Tribunale di Bologna ha più volte interpretato la norma del Decreto Salvini concedendo la possibilità ai richiedenti asilo di iscriversi all’anagrafe. Nel caso dei sei immigrati che hanno presentato il ricorso, la sentenza prescriveva l’iscrizione".
Resta il fatto che, politicamente, il Comune di Cesena si era già dichiarato ‘dissidente’ rispetto al decreto. "Il nostro orientamento, dopo le sentenze dei tribunali di tutta Italia, è quello già applicato in città come Bologna e Firenze, nulla di rivoluzionario. Peraltro per un anno, dall’entrata in vigore del Decreto Salvini, abbiamo respinto le richieste di iscrizione. La legge si applica anche se non piace al sindaco".
La vicenda giudiziaria è conclusa? "Sì, il Comune di Cesena ha deciso di non impugnare la sentenza".
I ricorsi hanno comportato dei costi per il Comune di Cesena? "Certo, per questo visto che la direzione intrapresa dal Tribunale è questa, riteniamo sia corretto rispettarla abbattendo in questo modo i costi economici a carico del Comune per quanto riguarda gli aspetti gestionali-amministrativi, i costi nel costituirsi in giudizio oltre alle possibile richieste di risarcimento del danno che in futuro si potranno verificare mentre l’accoglimento delle domande, in adesione ai principi giurisprudenziali eviterebbero un inutile contenzioso, in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci definitivamente sulla norma".
Questa sentenza porterà alla demolizione del Decreto Sicurezza? "I decreti di Salvini sono provvedimenti-simbolo, inutili per risolvere i problemi dell’immigrazione. Non c’è solo il tema dell’iscrizione all’anagrafe che pure è importante, senza residenza anagrafica una persona non può avere la tessera sanitaria o la sim del telefonino. Il Decreto Sicurezza si è sbriciolato, è fallito anche dal lato delle convenzioni con gli enti di accoglienza: i bandi della Prefettura sono andati deserti e si è stati costretti a prorogare quelli esistenti".