DANIELE ZANDOLI
Cronaca

Sirene dalla A, Berti ha in testa solo il Cesena: "C’è il derby, possiamo dare fastidio a tutte"

Il talento di Calisese già a segno, punta a riconfermarsi anche in B: "Con Shpendi e Kargbo ci troviamo a memoria, con loro mi diverto"

Sirene dalla A, Berti ha in testa solo il Cesena: "C’è il derby, possiamo dare fastidio a tutte"

Tommaso Berti in azione al Picco di La Spezia, il suo primo gol in B non è bastato alla squadra che alla fine ha perso il confronto con i liguri

La Fiorentina può recriminare più che mai, l’estate scorsa ha rinunciato a riscattare per 200mila euro (nonostante una buona stagione nella Primavera viola) Tommaso Berti, restituendolo al Cesena dove, da speranza si sta trasformando in certezza. Il ’burdel’ di Calisese è stato prima uno dei protagonisti della squadra dei record di Toscano e ora, in poche partite, ha dimostrato di avere assorbito subito il salto di categoria.

Tommaso, come è stato l’impatto con la B?

"Abbiamo conquistato due vittorie e subito due sconfitte in trasferta, pur giocando bene. Meritavamo almeno due punti in più, le sconfitte pesano e c’è rammarico. Soprattutto per quella di La Spezia. Sarebbe stato meglio giocare subito e non fermarci per la sosta".

Cosa risponde a chi dice che è mingherlino?

"Che ha ragione. Non sono un gigante, nel calcio moderno serve il fisico molto prestante. Cerco di ovviare migliorando su altri aspetti".

Due anni fa l’esperienza alla Fiorentina...

"Non l’ho vissuta come una bocciatura, con Aquilani avevo fatto bene, pensavo di essere confermato. Non successe e me ne tornai a casa, determinato a fare bene nel mio Cesena. Tra l’altro disputando la stagione migliore della mia carriera, quindi tutto si è sistemato".

Il primo gol in bianconero con l’Aquila Montevarchi, il primo in serie B a La Spezia.

"In Liguria non me lo sono goduto per colpa del risultato finale. Siamo usciti dal campo davvero

molto tristi. Non mi aspettavo di segnare di testa, ho colpito bene anche se quel colpo non è il

fondamentale che preferisco".

Sente di avere qualche responsabilità sui gol spezzini?

"Sicuramente. Li abbiamo rivisti, su entrambi avrei potuto fare meglio. Non mi ha aiutato la statura, serviva anche un briciolo di decisione in più".

Cosa dice ai ragazzini del vivaio che vogliono seguire le tue orme?

"Molti li conosco, ci ho giocato sin dai pulcini. Giocano con mio fratello Filippo nell’Under 18. A tutti dico di seguire i propri sogni, di sognare in grande e di lavorare sodo".

Qualche club di A come il Milan la tiene d’occhio.

"Si vedrà. Ora penso solo al Cesena, darò il massimo per contribuire ad un’altra stagione straordinaria per i nostri tifosi. Vogliamo tutti disputare un grande campionato. Mi fa piacere leggere dell’interesse di grandi club, cresce l’autostima senza montarsi la testa, ma ora c’è solo il Cesena".

Pregi e difetti?

"La corsa continua, il controllo palla in avanti e la velocità di pensiero. Devo crescere in cattiveria, fare fallo quando serve, il colpo di testa e l’astuzia in partita".

Dove può arrivare il Cesena?

"Ora ci aspetta il derby col Modena di Bisoli, i tifosi ci tengono tanto. Il Cesena ha dimostrato di potersela giocare con tutti, anche con squadre come il Sassuolo. I conti li facciamo a maggio".

La febbre bianconera in famiglia ha aiutato?

"Nonno Vittorio è stato abbonato per 70 anni, andava nei distinti, non ha mai mollato da quando il Cesena giocava all’ippodromo. Babbo Mauro ci ha portati in curva da quando avevamo 6-7 anni. Anche per questo è bellissimo giocare nel Cesena".

Facile rifornire gente come Shpendi e Kargbo?

"Il gruppo è molto unito, con loro due ci troviamo al volo. So come scattano, dove sono, li trovo a memoria. Con loro mi diverto".