Striscia la Notizia a Cesena: scovato autosalone truffa

Un salone cesenate attirava gli acquirenti con sconti imperdibili. E dopo l’acconto le vetture sparivano

Carabinieri (Archivio)

Carabinieri (Archivio)

Cesena, 9 gennaio 2021 - Un’occasione apparentemente irripetibile, auto di alta gamma scontate anche del 30%. Tanto, troppo. Perché il confine tra il grande affare e la truffa a volte diventa un sentiero strettissimo, che finisce contro un muro.

I carabinieri di Cesena hanno individuato due quarantenni residenti nel nord Italia e li hanno denunciati appunto per il reato di truffa aggravata in relazione a operazioni effettuate con una serie di autovetture solo apparentemente messe in vendita e che avrebbero fruttato illeciti guadagni per un ammontare di 150-200.000 euro

Il caso è stata la troupe di Striscia la Notizia guidata dall’inviato Moreno Morello e soprattutto supportata da chi ha seguito passo dopo passo quello che stava succedendo in un salone di autovetture fresco di apertura e che promuoveva sia sul posto che tramite internet ribassi da capogiro sui listini. Tanto che secondo le indagini dei carabinieri una ventina di acquirenti in buona fede sarebbero stati presi all’amo.

Cambiano i dettagli, ma la modalità del raggiro è fondamentalmente sempre la stessa: dopo aver proposto un super sconto, il presunto venditore chiede un acconto a garanzia in attesa della chiusura dell’affare al momento della consegna del mezzo. Attorno al fantomatico Alessandro Auto Garage ruotavano principalmente due persone, che però potrebbero non essere state le uniche coinvolte: per questo le indagini dei carabinieri sono ancora in corso.

A fare da apripista dunque ci hanno pensato le telecamere di ’Striscia’ che hanno prima ispezionato il salone per poi appostarsi all’esterno, in fase di chiusura, documentando le operazioni con le quali tutte le vetture presenti nell’area espositiva sono ’scomparse’ una dopo l’altra. Contestualmente l’intera faccenda è stata segnalata ai carabinieri, che hanno immediatamente avviato le indagini, arrivando a identificare sia i presunti responsabili che le auto usate come ’esche’: 500 Abarth, Bmw, Mercedes e Audi. Cinque in tutto, promesse ad almeno una ventina di persone a ognuna delle quali pare fosse stato chiesto un ‘acconto’ dell’importo variabile tra i 3 e i 10.000 euro, ovviamente mai restituiti, anche perché quando i malcapitati si sono recati a Cesena per concludere l’acquisto hanno trovato soltanto un salone vuoto e un beffardo cartello che citava sanificazioni dovute al coronavirus, dando appuntamento ai giorni successivi.

Anche in questo caso nulla era vero, si trattava soltanto dell’ennesimo escamotage architettato per guadagnare tempo nei confronti di persone arrivate a Cesena dalla Lombardia, dal Veneto e dalla Campania, oltre che da varie zone della nostra regione. Le vetture individuate dai carabinieri sono state poste sotto sequestro a fine cautelativo, con il possibile intento di sfruttare il loro valore per fornire almeno una parte di risarcimenti.