"Tutta Cesenatico è a fianco della famiglia"

Il sindaco Gozzoli: "Intitoleremo al Pirata il nuovo ciclodromo". Savini: "Vogliamo finalmente la verità"

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L’apertura di un nuovo fascicolo sul caso della morte di Marco Pantani, scuote inevitabilmente la città di Cesenatico, dove le istituzioni sono sempre state vicine alla famiglia del campione e i tifosi non mollano un millimetro.

Il sindaco Matteo Gozzoli, grande appassionato di ciclismo, giustamente non vuole entrare nella parte processuale che compete ad un altro livello, ma è sempre dalla parte della famiglia del campione "L’ultima volta che si siamo visti con la famiglia Pantani è stato a Milano, in occasione della presentazione dell’ultimo film, a lui dedicato. Per tutti noi Marco rappresenta tanto e c’è parecchia attenzione e un forte coinvolgimento emotivo da parte di tutta la cittadinanza. Io sin da piccolo sono stato un grande appassionato di ciclismo, ero tifoso di Marco e ho iniziato a pedalare nelle giovanili a livello agonistico nel 1994, quando lui divenne un grande. Quelli della mia generazione sono tutti cresciuti con il mito del ‘Pirata’. Se la famiglia ritiene di dover far tutto per approfondire le indagini, è giusto che prosegua. Noi intitoleremo il nuovo ciclodromo di Villamarina a Marco Pantani e staremo sempre accanto alla famiglia nelle ricorrenze e nei luoghi che ricordano il nostro campione".

Vittorio Savini, grande tifoso di Pantani, che ha seguito in tutta la carriera e ha fondato il Club Magico Pantani nel 1994, sostiene la famiglia del campione nella ricerca della verità: "Noi tifosi siamo contenti che si vada avanti con le indagini per trovare la verità, ma siamo delusi dal fatto che ancora non è stata detta la parola fine a questa vicenda, perché se si tratta di omicidio, tutti devono sapere cosa è accaduto quel giorno maledetto. Dobbiamo stare con la famiglia e auspichiamo che finisca presto questa ulteriore indagine, per arrivare alla verità. Vogliamo sapere chi è stato con lui quel giorno, per dare pace a Marco, alla famiglia e anche a noi tifosi che abbiamo davanti il punto interrogativo. Se qualcuno c’era e sapeva, deve pagare. Io ho le mie opinioni, le tengo per me, tuttavia sono sicuro che ci fosse qualcuno nel residence dove è morto Marco. Ho parlato con diverse persone e la pensano come me".

Il dj Jumbo, all’anagrafe Moreno Lotti, è fiducioso: "Noi amici di Marco non vedevamo l’ora, sono contento della riapertura dell’inchiesta per la famiglia e tutti i tifosi. La riapertura dell’inchiesta può essere utile per arrivare a capire le responsabilità; ci sarà da soffrire per arrivare alla verità, ma in molti stanno capendo che c’è qualcosa di anomalo in questa vicenda, anche perché le inchieste giornalistiche, i servizi televisivi e i film, stanno dando delle spallate importanti. Tanti ancora si nascondono e non dicono la verità, perché quel giorno con Marco c’era qualcuno".

Giacomo Mascellani