"Per quel che concerne la manutenzione del territorio, la Regione non ha fatto il suo dovere". È la verità ed anche un cavallo di battaglia di Elena Ugolini, la candidata civica sostenuta dal centrodestra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, che ieri è stata in tour in città ed ha avuto parole di fuoco contro l’ente regionale. "La Regione – ha attaccato – non ha adempiuto ai propri doveri sugli aiuti, lasciando i cittadini con la sensazione di essere stati trattati come potenziali truffatori".
La candidata alle regionali ha incontrato diversi comitati di cittadini che si sono costituiti in seguito a eventi atmosferici, fra i quali il Comitato Alluvionati e franati di Cesena, il comitato val di Zena, il comitato Sant’Agata sul Santerno, il Comitato bassa valle dell’Idice, i comitati di Fontanelice, il comitato ’Noi proteggiamo Conselice’.
"Dobbiamo fare i conti con i cambiamenti climatici e i fenomeni atmosferici estremi – sostiene Elena Ugolini –. Il territorio della regione va manutenuto grazie alla realizzazione di invasi, vasche di laminazione, grazie alla pulizia sistematica dei canali di scolo e degli alvei dei fiumi . Tutto ciò negli ultimi anni non è stato fatto e anche dopo l’alluvione non sono stati realizzati i lavori necessari. I cittadini hanno anche ribadito come non c’è sia stata una chiara e repentina comunicazione di allerta in merito agli eventi atmosferici che i territori stavano per affrontare. Sanno che le risorse economiche del governo siano a disposizione degli amministratori per la messa in sicurezza del territorio e si chiedono perché non sono state ancora richieste alla struttura commissariale".
"I fiumi, i ponti, i canali nella maggioranza dei casi – rimarca la candidata alla Presidenza della Regione – sono come all’indomani dell’ alluvione e questo rende il futuro incerto. Basta una pioggia più forte per allarmare tutti".
Sono stati i membri dei comitati, rimarca sempre Elena Ugolini, a sostenere che è sorprendente lo scaricabarile della Regione che continua a non ammettere la mancata realizzazione di quelle opere che avrebbero potuto mitigare i danni dell’alluvione. "Un esempio concreto? Da anni - rimarca Elena Ugolini – sono stati stanziati quattro milioni di euro per costruire una vasca di laminazione a Cesenatico ed ancora si sta aspettando che si realizzi".