"Voleva violentarmi, ho reagito con forza"

Il racconto di una delle vittime dello stupratore seriale: "Lui allungava le sue mani su di me, mi sono fatta scudo con la bicicletta"

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di Giacomo Mascellani

Inseguita e molestata di notte dal violentatore poi arrestato a Cesenatico. Ecco il racconto della 27enne aggredita la notte fra l’1 e il 2 agosto scorsi dal 46enne originario della Repubblica Ceca e senza fissa dimora, accusato di aver violentato due ragazze e di averne molestata un’altra (è stato individuato dai carabinieri dopo pochi giorni di indagine). Un’escalation di terrore che ha sollevato con forza il tema della sicurezza in riviera.

Cosa è successo quella notte? "Stavo tornando a casa da una serata in compagnia di amici, erano circa le 2.30, tramite la pista ciclabile ho imboccato la via Cesenatico e all’altezza di Borella mi sono accorta che c’era un’altra persona che stava pedalando dietro di me, ma non gli ho dato peso".

Invece era proprio il violentatore.

"Nel momento in cui ho svoltato per andare a casa mia, mi sono girata e spaventata; lui è sceso dalla bici e ha iniziato a corrermi incontro, a quel punto anch’io sono scesa e con la mia bicicletta ho fatto scudo, cercando di proteggermi dall’aggressione con tutte le mie forze". Lei era praticamente arrivata a casa.

"Si, ero davanti al mio cancello, lui mi si è buttato addosso ed ha allungato le mani verso il seno e più in basso, mi ha palpeggiata violentemente, io ho reagito subito, mi sono difesa, ho urlato a squarciagola, anche il mio cane ha reagito subito per difendermi ed ha iniziato ad abbaiare forte. A quel punto i vicini di casa hanno acceso la luci, l’aggressore si è voltato e quando si è accorto di poter essere visto è scappato".

A quel punto cosa ha fatto?

"Sono entrata in casa correndo per mettermi in salvo, piangevo e tremavo, ho svegliato mia mamma e le ho raccontato tutto subito. In seguito, dopo essermi fatta la doccia e tranquillizzata un po’ per essere sfuggita all’aggressione, sono andata a letto. In realtà ero ancora scossa, non avevo realizzato pienamente cosa mi era successo".

Il mattino seguente si è invece resa conto chiaramente di essere scampata ad una violenza sessuale che ha comunque in parte subito.

"Mi sono svegliata, sono uscita di casa e poi è stato come un flash, passando sul luogo dove sono stata aggredita ho realizzato la gravità del fatto".

Quindi cosa ha fatto?

"Ho capito che dovevo denunciare il fatto perché era una cosa grave. Ho telefonato ai carabinieri e dopo il lavoro sono andata in caserma a presentare la denuncia".

Deve essere stata dura dover rivivere quei momenti di terrore.

"E’ stata durissima. Dopo un primo momento di difficoltà le cose però sono andate bene. Sono stata informata che sarebbe partita la procedura del ‘codice rosso’ (per indagini celeri sui fatti di volenza contro le donne, ndr), sono stata informata della presenza dei centri antiviolenza e del numero 1522. Poi i carabinieri hanno arrestato quell’uomo. Sì, le cose poi sono andate decisamente bene".