"Zavalloni è stato il maestro di noi maestri"

L’omaggio al dirigente scolastico a dieci anni dalla morte: alla scuola primaria di Saiano svelata una targa in suo ricordo

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"E’ vero maestro non quello che ti dice qual è la strada da percorrere, ma colui che ti apre gli occhi e ti fa vedere le tante strade sulle quali puoi liberamente inoltrarti". Le parole di Gianfranco Zavalloni continuano a risuonare, a dieci anni dalla morte, nella scuola primaria di Saiano dove mercoledì è stata posta all’ingresso una targa in suo ricordo. Proprio nella scuola materna sulle colline cesenati l’indimenticato dirigente scolastico e pedagogista fu maestro per tanti anni, primo uomo a ricoprire tale ruolo in regione. "Zavalloni è stato maestro di noi maestri, in questa scuola in particolare cerchiamo di raccogliere la sua eredità pedagogica. Ci ha insegnato ad accogliere i bambini per quello che sono e a saperli ascoltare", lo ha ricordato Enrico Flamigni, dirigente del 3° Circolo di Cesena. La piccola e accogliente scuola è infatti un modello per il tipo di educazione, diversa dal metodo tradizionale di insegnamento. "Gianfranco diceva sempre che a Saiano aveva passato i suoi anni migliori - ha affermato la moglie Stefania Fenizi -. Qui si è divertito tantissimo, si è espresso e ha imparato a disegnare prendendo ispirazione dai bambini". Grande infatti è stato il contributo di Zavalloni al mondo dell’infanzia, il cui pensiero è racchiuso ne ‘La pedagogia della lumaca’, elogio della lentezza, e nel ‘Manifesto dei diritti naturali dei bambini e delle bambine’. La sua è una scuola allegra e creativa, non competitiva, che rispetta i ritmi dei piccoli e degli insegnanti, riscoprendo la manualità e il contatto con la terra, in relazione con il mondo esterno per arricchirsi di nuovi saperi. Una targa per il decimo anniversario della scomparsa è stata voluta anche dai suoi ex allievi ed è stata collocata la scorsa estate al Castello di Sorrivoli, dove Zavalloni ha abitato per qualche tempo. "Gianfranco è una presenza ancora molto sentita e il suo sguardo ancora attuale - è intervenuta la psicologa Anna Lia Mariani, che è stata amica e collega di Zavalloni ed è figlia di Sergio Mariani, il direttore didattico a cui è intitolato il plesso di Saiano -. La sua caratteristica è stata l’importanza che ha dato al gioco nella dimensione della conoscenza. La scuola ‘della lumaca’ predilige il silenzio, la narrazione e l’uso delle mani per diventare più umani. Tra le sue parole chiavi c’è poi la cura: di noi, degli altri, dell’ambiente che ci circonda, della scuola, il tutto scandito da parole di gentilezza".

Francesca Siroli