In viaggio con Jovanotti: "Romagna, bici e Pantani: Lorenzo è uno di noi"

Il regista cesenate Michele Lugaresi ha girato la docuserie con il cantante: 22 puntate che raccontano 3.500 chilometri tra le Ande e l’Amazzonia

Lugaresi con Jovanotti

Lugaresi con Jovanotti

Cesena, 7 maggio 2023 - È un docutrip in 22 tappe, interamente girato, suonato e pedalato da Lorenzo Jovanotti. Circa 3500 chilometri di strada e fatica, musica, salite e rotte sbagliate, con destinazione Aracataca, il villaggio colombiano in cui lo scrittore Gabriel Garcia Márquez è nato nel 1927. Si chiama proprio ‘Aracataca. Non voglio cambiare pianeta 2’ la docu-serie che racconta, in 22 puntate disponibili su Raiplay, l’ultimo cicloviaggio di Jovanotti attraverso le Ande e l’Amazzonia: a plasmare gli episodi, lavorando su 80 ore di girato, è stato il videomaker e fotografo cesenate Michele Lugaresi (figlio di Giorgio, ex presidente del Cesena calcio, molto amato in città). Lugaresi collabora con Lorenzo da 26 anni, è il suo fotografo ufficiale ed è autore, fra l’altro, di alcuni libri fotografici dedicati ai suoi tour (l’ultimo, ‘La luce dei tuoi occhi’, è un diario in immagini del Jova beach tour 2022).

Lugaresi, non sarà stato facile montare 22 puntate (da 15 minuti ciascuna) partendo da contenuti così sterminati, registrati con una action camera, montata sul manubrio della bici, e uno smartphone.

"Non era la prima volta: siamo ormai alla terza esperienza del genere, dopo il viaggio su due ruote in Nuova Zelanda e quello in Cile e Argentina (da cui è tratto ‘Non voglio cambiare pianeta’, andato in onda su Raiplay in piena pandemia, ndr). L’importante è non perdere di vista l’obiettivo: riuscire a raccontare una storia".

Il protagonista è lui, Lorenzo, intento a pedalare, quasi sempre in solitaria.

"Davanti allo schermo Lorenzo parla, canticchia, racconta aneddoti e ricordi, cita poeti e personaggi del passato: gli viene naturale, ha una capacità innata di intrattenere, non a caso ha iniziato come deejay".

Il vostro è un sodalizio consolidato: come vi siete conosciuti?

"Nel 1997 Lorenzo viveva e lavorava a Forlì, io studiavo Scienze dell’informazione al Campus di Cesena. Assieme a un amico, mi presentai da lui con delle idee per il suo sito web. Inizialmente curavo soltanto il sito: col passare degli anni, Lorenzo si è accorto della mia passione per la fotografia e mi ha chiesto, in più occasioni, di occuparmi dei suoi progetti. Così ho deciso di dedicarmi esclusivamente a foto e video".

Qual è il segreto del successo di un artista come Lorenzo?

"La curiosità. La sua vita è uno studio costante: al talento creativo smisurato sa unire la capacità di spaziare fra mille ambiti differenti. Legge moltissimo, approfondisce, è un lavoratore instancabile".

Tra i suoi lavori c’è anche la realizzazione del videoclip ‘L’allegria’, con Lorenzo, Gianni Morandi e Valentino Rossi. C’è una caratteristica che li accomuna?

"Tutti e tre hanno il fuoco negli occhi, sono appassionati, ma anche meticolosi, attenti al dettaglio. Soprattutto, hanno quel dono straordinario che si chiama carisma".

C’è tanta Romagna in ‘Aracataca’: Lorenzo compie una parte del viaggio con il forlivese Augusto ‘Gus’ Baldoni, che ha allestito la sua bicicletta. E al montaggio delle puntate ha collaborato un altro fotografo forlivese, Gianluca ‘Naptha’ Camporesi.

"Diverse tappe della vita di Lorenzo sono legate alla Romagna, da quando faceva il deejay all’Aquafan di Riccione, agli albori della sua carriera, fino a oggi. Questa terra rispecchia molte sue passioni: anche l’amore per la bicicletta è nato fra le colline romagnole; ha conosciuto Pantani, era un suo grande tifoso. Mi fa sorridere quando prova a parlare in dialetto romagnolo: succede anche in ‘Aracataca’, quando dà del ‘pataca’ a Gus. È uno di noi".