Forlì e Cesena trainano l’industria romagnola

Il numero di società attive supera quello di Ravenna e Rimini. Dominano le ditte individuali, 193 le società per azioni

Per numero di imprese Forlì-Cesena è quinta sul totale delle 9 province emiliano-romagnole

Per numero di imprese Forlì-Cesena è quinta sul totale delle 9 province emiliano-romagnole

Cesena, 25 novembre 2019 - Nove colossi con ricavi milionari e una marea di piccoli artigiani. Sono i dati delle imprese in provincia di Forlì e Cesena, che sul web parlano soprattutto di agricoltura e manifattura, con una polarizzazione ben netta: la prima a Cesena, la seconda a Forlì. Il resto è tutto cibo e turismo, con ’piadina’, parola chiave passepartout di tutta la Romagna, ma poi anche ‘Porto Canale leonardesco’ e ’Terme di Castrocaro’. È quanto emerge da un’analisi fatta da Atoka per il Resto del Carlino e che unisce i dati ufficiali delle imprese, presenti nei database pubblici di Camera di Commercio e istituzioni al loro ‘lessico’ sul web: siti internet, profili social, commenti sui portali e così via.  

Il panorama economico Il tessuto, intanto, è ben strutturato: sono 41.480 le imprese che hanno sede legale ad oggi nella nostra provincia, un dato che ci attesta a metà della classifica provinciale, subito dopo l’Emilia dei colossi (Bologna è prima con 94.415mila imprese, seguita da Modena con 71.611, Reggio Emilia con 58.873) e Parma con 45.010) e prima di tutta la Romagna, seguita da Ravenna e Rimini, che si attestano sulle 38mila imprese, e con Ferrara e Piacenza in fondo alla classifica regionale.  

Giganti e nani Più della metà delle imprese della provincia (il 52,4% del totale)sono individuali, seguite a distanza dalle Srl (15,3%) e dalle Snc (12,3%). Le società per azioni sono soltanto 193 (un numero comunque maggiore a quello di province come Trieste o Ancona), ma almeno nove di loro sono gigantesche, con ricavi superiori ai 250 milioni di euro. Un dato interessante, se si pensa che aziende di quelle dimensioni ce ne sono soltanto 8 in provincia di Napoli o di Udine.  

Domina il commercio Se si guarda ai settori merceologici, i più rappresentati sono il commercio (8.661 imprese) e l’agricoltura (6.516), anche se resta forte – nonostante la crisi –, il settore delle costruzioni con 5.850 ditte registrate. Poco meno di quattromila le imprese manifatturiere, seguite a ruota da hotel e ristoranti (3.224). Situazione ovviamente sovvertita a Cesenatico, dove negozi, hotel e ristoranti costituiscono la metà del totale delle imprese, e il web (qui la percentuale di imprese in Rete con un proprio sito o profilo è nettamente più alta che nel resto della provincia e dell’intera regione) è dominato, oltre che dal termine di ricerca ’ porto canale leonardesco’, anche da parole chiave come ’sdraio’, ’beach tennis’, ’ parco acquatico’, ’discoteca’, ’hotel’, night club’ e anche, perlomeno, termini come ’museo della marineria’. Caso a parte è San Mauro Pascoli, dove cresce la manifattura, ovviamente riferita al calzaturiero, con ‘tormentoni’ web abbastanza sui generis: da ‘concia’ a ‘grassi’, assando per ‘tomaia’. A ciascuno il suo. © RIPRODUZIONE RISERVATA