Bacio a una giovane collega: condannato

Un anno e cinque mesi con la sospensione condizionale a un 47enne, era imputato di violenza sessuale. I due lavoravano insieme in un bar

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di Paola Pagnanelli

Per aver baciato una ragazza che lavorava con lui in un bar, è stato condannato a un anno e cinque mesi Gianni Papa, 47enne di Loreto. I fatti, avvenuti a luglio del 2018, sono stati ricostruiti in tribunale. La ragazza, all’epoca neodiciottenne, era andata a lavorare per la stagione estiva al Natural Village a Porto Potenza. Lì al bar aveva conosciuto Papa, che si era proposto di aiutarla visto che lei era alle prime armi. Così tra i due era nata una certa amicizia. Ma un giorno, l’uomo l’aveva chiamata in un magazzino sul retro del locale, e quando lei era arrivata pensando che ci fosse qualche incarico per lei, lui l’aveva afferrata per la testa costringendola a subire un bacio sulla bocca. Lei era riuscita a divincolarsi e a scappare via. Ma purtroppo più tardi lui ci aveva provato di nuovo: approfittando di un momento in cui nel bar non c’erano clienti, si era avvicinato e di nuovo l’aveva baciata. La ragazza si era ribellata ed era andata dalla madre, che era al lavoro nella stessa struttura. Alla donna aveva confidato quanto accaduto. La madre in tribunale ha poi spiegato che, sentito cosa era accaduto e vedendo quanto fosse turbata la figlia, si era subito rivolta alla direzione del villaggio per far presente la vicenda. Era stato chiamato il 47enne, che si era scusato con tutti per quegli approcci. In aula, ai giudici la mamma ha anche aggiunto che la settimana prima anche lei aveva subito lo stesso genere di avance dal lauretano, che aveva respinto con fermezza. In quel caso, la donna non aveva ritenuto di fare denuncia nella certezza che lui se la sarebbe piantata con quel genere di effusioni non richieste. Ma quando anche sua figlia aveva ricevuto le attenzioni del lauretano, aveva ritenuto di non poter lasciare correre. Ieri per lui, imputato di violenza sessuale, si è chiuso il processo. Come chiesto dal pubblico ministero Rita Barbieri, la corte lo ha condannato a un anno e cinque mesi di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale. Alla ragazza, che era parte civile nel processo con l’avvocato Maria Gioia Squadroni, è stata riconosciuta una provvisionale di cinquemila euro, in attesa di individuare in sede civile il giusto risarcimento. Per l’imputato, l’avvocato Andrea Natalini aveva ridimensionato la gravità dell’approccio, ribadendo comunque di nuovo le scuse a mamma e figlia da parte del 47enne. In ogni caso, una volta lette le motivazioni della sentenza l’uomo potrà fare ricorso in appello.