Casali scrive a Regione e Area Vasta per "ripristinare il centro dialitico"

Diversi pazienti da alcuni mesi fanno i ’pendolari’ da Recanati a Civitanova: "Serve la piena funzionalità"

Migration

L’estate sta finendo e con questa si spera anche il calvario a cui sono sottoposti da alcuni mesi i circa nove pazienti che da sempre utilizzavano il servizio dialisi di Recanati, mentre da qualche mese sono costretti a servirsi dell’ospedale di Civitanova per sottoporsi alla terapia. A sollevare di nuovo il problema, in questi giorni, è il vice sindaco di Porto Recanati, Giuseppe Casali (nella foto), che è stato contattato da alcuni cittadini portorecanatesi sottoposti a trattamenti dialitici che gli hanno esposto "le criticità, insorte da qualche mese a questa parte, sull’organizzazione del trasporto ospedaliero e sul diverso centro dialitico verso il quale gli stessi vengono, in alcuni giorni, trasportati". Casali non si è fatto pregare e ha scritto subito sia all’assessore regionale alla sanità – Filippo Saltamartini, ndr – che al direttore dell’Area vasta 3 – Daniela Corsi, ndr – e della Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale di Civitanova – Angelo Santoferrara, ndr – chiedendo "che venga nuovamente ripristinata la piena funzionalità del centro dialitico di Recanati che, oltretutto, dista pochi chilometri dal comune di Porto Recanati e permetterebbe, quindi, un tragitto più snello e veloce; in subordine un’organizzazione dei trasporti ospedalieri più confacenti alle esigenze e alle condizioni di salute dei pazienti che fruiscono del servizio".

Con il mese di luglio, infatti (ma era accaduto anche ad aprile scorso) l’Area vasta 3 è stata costretta a ridurre le sedute settimanali di dialisi nel Santa Lucia di Recanati con la soppressione del turno pomeridiano del martedì, del giovedì e del sabato. Questo a causa della riduzione del personale medico e della necessità per gli operatori di usufruire in questo periodo delle ferie.

"L’individuazione del diverso centro ospedaliero per l’esecuzione del trattamento, determinato (a detta dei pazienti) dal depotenziamento del centro dialitico di Recanati – scrive nella sua nota il vice sindaco portorecanatese Casali – ha determinato una dilatazione dei tempi di percorrenza per raggiungere il presidio medico e per il ritorno da esso, provocando un enorme aggravio delle condizioni sia fisiche che psicologiche dei pazienti che sono già notevolmente provati dalle proprie condizioni di salute", conclude. Un finale che si aspettano anche, da parte loro, i pazienti.

a. t.