Il tratto stradale privato, ex Arcidiocesi, finisce alla Corte dei Conti

A fare l’esposto l’avvocato. Roberto Gaetani:. da capire le motivazioni

La lunga e spinosa vicenda del frustolo di asfalto, dinanzi all’ex liceo di Fontespina, nella zona nord della città, approda alla procura regionale della Corte dei Conti. A portarcela è un esposto dell’avvocato Roberto Gaetani, che nella veste di responsabile della sezione urbanistica del circolo "Sibilla Aleramo" di Legambiente, chiede accertamenti sul problema, ovvero "se siano configurabili danni al patrimonio demaniale della Provincia e all’assetto urbanistico del comune di Civitanova". Gaetani sintetizza i fatti, chiamando in causa il rogito del notaio fermano (repertorio 92219, raccolta 3403 del primo luglio del 2008), in virtù del quale l’Arcidiocesi di Fermo, rappresentata dal suo vicario generale e Ordinario diocesano, ha venduto ad un cittadino di Fontespina, al prezzo di cinquemila euro, il frustolo di asfalto (2.459 metri quadrati), posto in posizione strategica tra la SS16 e la linea ferroviaria Ancona-Pescara.

Altresì precisa che il vigente piano regolatore lo disciplina come zona F nel sub sistema 2 "strade di attraversamento e ad uso principale destinato a parcheggi a raso". C’è però un particolare sul quale si è posta l’attenzione negli ultimi anni, e cioè che l’acquirente, ignaro dei precedenti, ha recintato l’area impedendo parcheggio e attraversamento del tunnel che porta in spiaggia; e soprattutto che l’Arcidiocesi non era abilitata a venderla perchè pare non ne fosse in possesso come riteneva. Da qui gli accertamenti richiesti alla Corte dei Conti, organo competente in materia. "Per dichiararsi legittimato alla vendita", spiega l’avvocato Gaetani, "il vicario generale, nella qualità di Ordinario diocesano, ha dichiarato che l’Arcidiocesi fosse "subentrata ex lege per estinzione della Cappellania Donati", ma il notaio rogante ha omesso di premettere la obbligatoria verifica dell’asserita proprietà del frustolo, limitandosi a dire che il bene "è pervenuto alla parte venditrice in virtù di giusti e legittimi titoli anteriori al ventennio".

E allora come stanno le cose? I dubbi in ordine al subentro nella proprietà per estinzione della Cappellania Donati sono storicamente legittimi, sarebbe la Provincia la reale proprietaria del bene. Siccome la faccenda si dipana da tempo nell’incertezza, a danno della comunità, ecco la richiesta alla Corte dei Conti di verificare se quell’area sia stata legittimamente ceduta o se essa appartiene alla Provincia. La quale dovrebbe quindi esercitare il suo diritto di possesso per destinarla a pubblico utilizzo e chiarire una volta per tutte il contenzioso. Un tema già finito nei dibattiti cittadini dei residenti della zona, tanto che giorni fa un abitante si era esposto nelle nostre colonne, chiedendo il perché e le motivazioni di quel tratto di strada e asfalto, oggi privato, era nelle mani, in passato, dell’Arcidiocesi.

Giuliano Forani