"L’arte di essere la Carrà"

Paolo Armelli ripercorrerà per Rocksophia la carriera del "caschetto biondo"

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"Raffaella Carrà, un inno alla libertà: da lei abbiamo molto da imparare". Queste la parole di Paolo Armelli, autore del libro ‘L’arte di essere Raffaella Carrà’, che alle 21.30 di oggi sarà al varco sul mare nell’ambito del festival ‘Rocksophia’. Insieme a Lucrezia Ercoli, organizzatrice dell’iniziativa, ripercorrerà gli oltre cinquanta anni di carriera della nota cantante, soubrette e attrice italiana tracciandone un inedito quadro filosofico.

Armelli, da dove nasce il suo amore per la Carrà?

"A dire la verità credo mi abbia sempre accompagnato, anche se non ne sono stato sempre consapevole. Ma soprattutto dopo la sua morte l’anno scorso mi sono reso conto di quanto la sua figura e la sua arte permeassero non solo il mio immaginario ma praticamente anche di chiunque mi circondasse".

A circa un anno dalla sua scomparsa che eredità ci lascia Raffaella Carrà?

Credo che la sua eredità più grande sia la sua libertà. È stata una donna libera, tenace, che ha saputo valorizzare il suo talento, l’ha difeso con caparbietà e non si è mai adeguata alle convenzioni e alle imposizioni della società".

A distanza di oltre quaranta anni le canzoni della Carrà sono ancora molto gradite, anche nel pubblico giovanile, e rappresentano un classico di ogni festa: perché?

"La musica di Raffaella Carrà è un grande classico, sembra fatta apposta per far ballare e divertire. Credo che molto sia merito dei testi, che sono divertenti, scanzonati, anche un po’ provocatori. Nelle sue hit c’era quell’amalgama perfetto tra ritmo scatenato e parole ironiche. Tanto che ancora oggi le cantano i più giovani, segnale che Carrà ha valicato ogni età e generazione".

I suoi brani sono spesso un inno alla vita, alla leggerezza: qualcosa di distante dalla profondità della filosofia…

"In realtà credo che per essere leggeri nel modo giusto si debba avere anche una grande profondità di pensiero. Carrà incarnava una forza liberatrice che ha agito sulla nostra società e sulla nostra cultura. L’ha fatto ovviamente senza tanti proclami o ideologie ma con un pragmatismo fondato su valori solidi e sinceri. Come cerco di spiegare nel libro abbiamo tantissimo da imparare da una donna come lei".

Francesco Rossetti