Civitanova, è morto Ranieri. Custode della storia civitanovese

Il personaggio: aveva 93 anni. Fu pioniere dei donatori Avis

Enzo Ranieri

Enzo Ranieri

Civitanova, 26 maggio 2018 - Se ne è andato alle 3 dell’altra notte Enzo Ranieri, un personaggio. Aveva 93 anni. Insegnante, ha aperto la libreria di piazza XX Settembre, facendone un riferimento per gli studenti e chi ama la lettura. È stato tra i fondatori del mitico Club Vela Porto Civitanova e dell’Avis, che lo ha acclamato presidente onorario dopo anni di presidenza elettiva.

Generosità e altruismo gli sono stati compagni di vita. Con Gino Ramovecchi fu il pioniere dei donatori, fin da quando si dava sangue senza accorgimenti e riserve. Fu epico un suo gesto per strappare alla morte un giovane civitanovese, vittima di incidente e ricoverato all’ospedale di Macerata. La situazione era disperata e il minimo ritardo poteva essere fatale: Enzo corse a Macerata, porse il braccio e gli donò la vita braccio su braccio. Ma Enzo Ranieri non è stato soltanto questo.

Persona creativa e fantasiosa, negli anni cinquanta fu uno dei principali animatori dell’oratorio salesiano, appena aperto. In tempi nei quali regnava la povertà, la gente abbatteva i pini accanto al vecchio ippodromo per fare legna e riscaldarsi, la storica fabbrica Cecchetti licenziava e la preoccupazione era diffusa, lui improvvisava battute, sketch e commedie da mettere in scena in teatri improvvisati. Interprete era Orfeo Nataloni, un altro mito del tempo, attore d’istinto, capace di regalare a tutti un sorriso soltanto a guardarlo. Con loro, altri personaggi da non dimenticare: Luigi Palombini, Lido Squadroni, Gianni Serragiotto, i fratelli Claudio e Walter Ripa, e poi altri.

L’amore per la città lo manifestava in modi diversi. Enzo non voleva che la sua storia e la particolarissima capacità comunicativa fossero cancellate dal modernismo di televisione e diabolici media, che entravano nelle case, portavano linguaggi nuovi e cancellavano dialetti e personaggi. Enzo ha dedicato anni alla ricerca di parole e glosse dei nostri avi, che poi ha raccolto in un libro per tramandarle alla memoria. Di Orfeo ha scritto una biografia, né era privo di vena poetica. Un vulcano, Enzo Ranieri, insignito anche del Premio «Città, cultura e solidarietà», messo in palio dall’associazione Arte.

Fino a quando ha potuto, ha respirato in pieno la vita della città e della gente, quella dei giardini e di piazza XX Settembre, che raggiungeva a piedi sebbene una maledetta maculopatia lo avesse reso quasi cieco. Ad aspettarlo c’erano Romano e altri amici, ai quali raccontava e insieme si raccontavano. A piangerlo con affetto e tanto amore, oggi, non solo la moglie Clementina, per quasi settant’anni al suo fianco, i figli Mariella e Raniero, e i cinque nipoti, ma anche un esercito di amici e conoscenti che con lui hanno condiviso valori e memorie. Il funerale si terrà oggi alle 16.30 nella chiesa di Cristo Re.