"Nel capannone Nervi basta cose provvisorie"

L’assessore Riccetti: "Si sta facendo una verifica statica della struttura. Così capiremo come rimuovere o incapsulare la copertura in amianto"

Dopo i recenti crolli che si sono verificati sui solai del capannone Nervi di Porto Recanati, e la conseguente richiesta della Soprintendenza di effettuare dei lavori urgenti di messa in sicurezza, ora il Comune si è mosso per cercare di trovare una soluzione definitiva. Infatti, a una ditta specializzata è stato affidato l’incarico di attuare una verifica statica sulla struttura. "La prima fase c’è stata a settembre con il volo di un drone che ha filmato lo stato della copertura principale, composta in eternit, per appurare che non ci siano danni. Adesso attendiamo l’esito degli esami – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Lorenzo Riccetti –. Ciò è stato fatto in virtù dei 50mila euro di finanziamento che abbiamo ricevuto, per redigere uno studio di fattibilità riguardo la riqualificazione del capannone Nervi. E il ragionamento dietro a tale operazione è semplice: fino a oggi si è sempre operato con continui ripristini, senza però avere l’idea di cosa necessiti quel fabbricato per risolvere il problema. Da quanto mi riferiscono i tecnici, se si levasse la copertura principale in amianto, tutte le arcate che si trovano sotto crollerebbero, perché non sarebbero più stabili. Quindi – aggiunge Riccetti –, si vuole capire da questa verifica se c’è un modo per rimuovere la copertura in amianto e sostituirla con un’altra non in eternit, per eliminare il possibile problema di inquinamento. Altrimenti se è possibile attuare un incapsulamento definitivo dell’amianto, e non più interventi provvisori che vanno ripetuti dopo anni e hanno costi ingenti". Riccetti sottolinea poi che finora i crolli hanno interessato solo i solai della struttura, cioè quelle parti che non contengono amianto. "Ma l’obiettivo più ampio è di restituire il capannone Nervi come spazio pubblico – osserva l’assessore ai Lavori pubblici –. Perciò prima dovranno essere fatte le verifiche strutturali per poi definire l’intervento di adeguamento statico, magari cercando dei finanziamenti. Chiaramente tutto questo dovrà essere fatto col benestare della Soprintendenza, essendo il capannone Nervi un bene vincolato".

Giorgio Giannaccini