Passa la carovana, rimosse le bici dalle rastrelliere

Era previsto dall’ordinanza per i divieti di sosta. Automobilisti inferociti: "Perché chiudere le strade due ore prima?"

Migration

Passa il Giro d’Italia, entusiasmo e proteste. Ha alzato la voce chi è rimasto bloccato per le modifiche alla viabilità ("Era necessario chiudere le strade due ore prima del passaggio dei corridori?") e chi ha criticato per la rimozione in corso Umberto delle biciclette legate alle rastrelliere. Le catene sono state tranciate con le tronchesi e le bici caricate su un camion diretto al deposito comunale. "Erano abbandonate" è la giustificazione della comandante dei vigili. Il ‘repulisti’ è la conseguenza dell’applicazione dell’ordinanza comunale che ha disposto divieti di sosta e transito lungo il percorso del Giro e anche in centro dove ieri alle 12 era prevista la partenza della tappa del Giro E (bici elettriche). Parecchie le strade chiuse nell’ora di punta, con tanti automobilisti costretti a patire disagi e ritardi nel tragitto casa-lavoro. Tante le proteste e le chiamate al centralino dei vigili al punto che è intervenuta la comandante della Municipale per dire la sua. "La cittadinanza - dice Daniela Cammertoni - ha accolto favorevolmente il Giro e lo dimostra la disciplina con la quale si è attenuta ai divieti di sosta e di circolazione previsti per garantire la sicurezza pubblica". Quanto al caso biciclette "sta creando - spiega - un ingiustificato clamore la rimozione di otto bici abbandonate da tempo nelle rastrelliere di corso Umberto I, prive di parti di telaio. Si è trattato più di un’operazione di pulizia di area pubblica da rifiuti che di un vero e proprio intervento sanzionatorio". Ammette le criticità e i disagi: "Non sono mancati, ma sono stati affrontati con professionalità e determinazione dalla Polizia locale. Un particolare apprezzamento anche alla Protezione civile e alla sezione locale della Associazione nazionale carabinieri".