"Tenta di corrompere i carabinieri". Imprenditore rinviato a giudizio

Durante un controllo avrebbe infilato banconote tra i documenti richiesti

Durante un controllo dei carabinieri, avrebbe infilato tra i documenti qualche banconota da 50 euro, sperando così di renderli più bendisposti verso la sua azienda. Ma avrebbe ottenuto l’effetto opposto, visto che ora è sotto processo per l’accusa di istigazione alla corruzione. Imputato è un cittadino cinese, responsabile di un opificio a Civitanova. Il 17 agosto del 2021, i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro avevano fatto un controllo, in particolare sul rispetto delle norme contro la diffusione del Covid in vigore all’epoca. Al titolare, i militari avevano chiesto di mostrare alcuni documenti dell’attività, ma tra le varie carte il cinese avrebbe infilato pure qualche banconota da 50 euro. I carabinieri avrebbero preso i soldi e glieli avrebbero restituiti, continuando i controlli. Ma alla fine dell’ispezione il titolare avrebbe insistito di nuovo, offrendo altri soldi e dicendo che era per offrire loro un caffè. A quel punto i carabinieri si sarebbero indispettiti, e così era partita la denuncia per il reato di istigazione alla corruzione. Ieri mattina per il cinese si è tenuta l’udienza preliminare, in tribunale a Macerata. Il pm Rosanna Buccini ha chiesto il rinvio a giudizio dell’imputato. L’avvocato difensore Laura Baldassarrini ha tentato di ridimensionare la vicenda. Alla fine il giudice Claudio Bonifazi ha disposto il processo, che si aprirà a dicembre del 2023. In aula anche il cinese potrà dare la sua versione in merito alla vicenda, per spiegare come sarebbero andate le cose.