Aids Emilia Romagna, la svolta delle nuove cure

I ‘sani’ possono assumere medicinali prima e dopo i rapporti per evitare il contagio

Esistono 'checkpoint' in cui sottoporsi a test rapidi

Esistono 'checkpoint' in cui sottoporsi a test rapidi

Bologna, 16 gennaio 2020 - HIV-AIDS malattia negletta, un nemico dimenticato. "Troppi giovani contraggono il virus per via sessuale. Troppi adulti, dal 50 al 60 per cento dei soggetti che vediamo in ambulatorio, arrivano già in stadio avanzato", avverte Marcello Tavio, primario negli Ospedali Riuniti di Ancona e presidente Simit, la società scientifica che riunisce i medici specialisti in malattie infettive. "Occorre fare informazione tutto l’anno".

Statistiche 

L’incidenza maggiore del virus HIV è tra i 25 e i 29 anni, l’epoca dei contagi si fa risalire tra i 18 e i 25, ma si registrano anche diagnosi tardive, dopo i 50 anni. L’infezione si riscontra nell’80% dei casi tra persone fisicamente attive (41% riconducibile a rapporti eterosessuali, 39% uomini che fanno sesso con altri uomini). In Emilia Romagna, considerando l’ultimo periodo di sorveglianza, il 74% delle persone sieropositive è maschio, il 32% ha dai 30 ai 39 anni. La classe di età più colpita è tra i 20 e i 49 anni (78%). Nelle Marche le diagnosi nei residenti maschi sono al 75%, nella fascia di età tra 20-29 anni rappresentano il 27%. La modalità di trasmissione sessuale ricorre qui nel 95% dei casi (63% per via eterosessuale, di cui 25,5% femmine) mentre nel rimanente 32% riguarda maschi che fanno sesso con altri maschi. In calo i contagi attraverso droghe iniettive, scambio di siringhe (2%).

Profilassi

Tra le esperienze più significative si colloca, a Bologna, il checkpoint gestito da Plus, onlus guidata da Sandro Mattioli. Un luogo sotto casa dove è possibile sottoporsi ai test rapidi, come avviene in altre grandi città: Barcellona, Lisbona, Atene. Sempre a Bologna si è affermata la PrEP, la profilassi pre-esposizione, un trattamento precauzionale farmacologico, cioè a scopo protettivo che ha abbassato l’incidenza dei nuovi contagi nelle categorie che adottano comportamenti a rischio. Un’altra misura utile è la PeP (profilassi post-esposizione), un ciclo di farmaci antiretrovirali rivolto a persone HIV negative che si espongono per un rapporto non protetto occasionale con uno sconosciuto.

Negazionisti

Gli scienziati intanto scendono in campo per sbarrare la strada alle leggende e al fenomeno dei negazionisti, quelli che minimizzano le conseguenze della malattia e spingono ad abbassare le difese. Questa presa di coscienza è avvenuta all’Italian Conference on AIDS and Antiviral Research (Icar), l’anno scorso a Milano. In questa sede Andrea Cossarizza, ordinario di patologia generale e immunologia all’Università di Modena e Reggio, è stato tra i promotori del “Patto trasversale per la scienza” che, in sintonia con il sito anti-fake news della Federazione ordini dei medici (Fnomceo), si adopera per diffondere i principi della corretta prevenzione.

Test

Sono almeno 15mila i soggetti HIV+ che ignorano la loro condizione, e che possono trasmettere inconsapevolmente il virus ad altri. Nemmeno l’Emilia Romagna, che pure è all’avanguardia come efficienza e sostenibilità della rete socio-assistenziale (sondaggio Motore Sanità) può permettersi di abbassare la guardia. Qui però, grazie al sostegno delle istituzioni e del volontariato, si moltiplicano le iniziative concrete, come le campagne che promuovono l’HIV test rapido (salivare o cutaneo) anche nelle scuole e nelle carceri.

Sangue

Nei soggetti in terapia antiretrovirale i valori sono a posto, nessun timore di contagio, hanno ribadito nel novembre scorso i virologi italiani. "Se l’HIV non è rilevabile, non è trasmissibile", è il dato ricorrente. Questo significa che grazie alle cure è possibile recuperare relazioni sociali e affettive con naturalezza, allontanare le diffidenze, vincere le discriminazioni. Il problema riguarda il sommerso. Nel nostro Paese c’è un trend in calo nei nuovi casi individuati, ma è un dato che trae in inganno perché, come valore assoluto, il numero delle persone HIV+ è sopra quota 130mila, e continua a salire: 2.847 le new entry degli ultimi 12 mesi. Per questo occorre continuare a lottare.