MATTEO ZANICHELLI
Cronaca

Attacco hacker a Modena, l’esperto: “Il dark web è pericoloso, affidatevi ai segugi della privacy come i vip”

Dopo il caso dell’Ausl di Modena e i dati sensibili dei pazienti rubati dai cyber criminali, parla Fabio Mosti, consulente di sicurezza informatica: “Meglio non inoltrarsi da soli nel deep web per scoprire quello che è stato diffuso su di noi”

Modena, 15 dicembre 2023 – “Il dark web è una zona molto pericolosa, sconsiglio di provare a entrarci di propria iniziativa, meglio affidarsi ad agenzie specializzate per tutelare i propri dati sensibili, come fanno i Vip”. Lo consiglia Fabio Mosti, bolognese di 45 anni, consulente It che si occupa di sicurezza informatica per diverse aziende. 

Fabio Mosti, bolognese di 45 anni, esperto di sicurezza informatica
Fabio Mosti, bolognese di 45 anni, esperto di sicurezza informatica

Il contesto è quello dell’attacco hacker che ha subito l’Ausl di Modena. I cyber criminali internazionali hanno pubblicato, nella parte oscura della Rete, dati sensibili di diversi pazienti (quasi un “terabyte” di materiale, ovvero mille “gigabyte” con oltre un milione di file copiati), a fronte del rifiuto dell’ente di sanità pubblica di piegarsi al ricatto di pagare tre milioni di dollari in criptovalute. Ora sale la preoccupazione di chi ha visto i propri dati relativi alla salute rilasciati a scopo fraudolento. 

"Il dark web è un sottobosco del deep web – spiega Mosti -, cioè la parte ‘sommersa’ del web dove solitamente avvengono le attività illegali (vendita di armi, droga o dati sensibili, ndr) o quelle borderline. Anche se di per sè non è un reato entrarci, dipende qual è il fine. Comunque, non si riesce ad accedere attraverso i normali strumenti di navigazione, bisogna avere un minimo di conoscenze tecniche per installare software e programmi specifici. In Rete ci sono anche tutorial, ma diciamo che è roba per tecnici, curiosi, ‘smanettoni’, non per l’uomo della strada”.  

Come si può fare, dunque, per verificare che cosa è stato diffuso illegalmente nel dark web sulla propria persona? "Esistono servizi a pagamento – puntualizza Mosti – , società antivirus o addirittura agenzie specializzate nella tutela della privacy e dell’identità che fanno il lavoro al posto tuo. Veri e propri segugi a pagamento, a cui si affidano anche molti Vip, che svolgono un servizio minuzioso di controllo, per scoprire se siano state diffuse informazioni personali. Questa è la cosa più sicura da fare. Non consiglio a nessuno, infatti, di andare in giro di sua iniziativa alla ricerca dei propri dati nel dark web, perché è estremamente pericoloso. Non si ha sicurezza sui siti che si visitano ed è facilissimo contrarre virus o malware sul Pc, navigando in modo imprudente”.  

E nel caso come quello dell’Ausl di Modena, questi dati rubati possono essere usati per scopi fraudolenti come “ricattare qualcuno, effettuare un furto di identità oppure rivenderli per finalità di marketing-spam. Ci sono mercati dove si effettua la compravendita di indirizzi mail o numeri di telefono”.

Infine, sulle responsabilità della fuga dei dati, ci sarà da accertare se l’Ausl ha tenuto “comportamenti virtuosi” nella protezione dei file e se quindi “è vittima quanto i pazienti” dell’attacco informatico.

Ma questo “lo stabilirà prima il Garante della privacy, poi eventualmente si scenderà anche a livello penale”.