Bracconaggio nel Delta del Po: ventidue denunce e un arresto VIDEO

Sequestrati 22 fucili, 6.400 cartucce, oltre mille uccelli, un revolver e richiami elettronici. Controlli anche nelle province di Rovigo e Ravenna

L'operazione anti-bracconaggio è stata portata avanti dai carabinieri

L'operazione anti-bracconaggio è stata portata avanti dai carabinieri

Ferrara, 5 febbraio 2021 – È di 22 denunce e un arresto il bilancio dell'operazione Delta del Po 2021 (video), finalizzata al contrasto del bracconaggio venatorio, condotta dal raggruppamento carabinieri Cites assieme ai militari di Rovigo, Venezia, Ferrara, Ravenna e col reparto carabinieri biodiversità di Punta Marina (Ravenna).

I militari sono stati impegnati in numerosi controlli notturni e diurni negli ambienti lagunari e vallivi delle province di Rovigo, Venezia, Ferrara, Ravenna anche con l’utilizzo di imbarcazioni, accertando un elevato numero di illeciti penali. Complessivamente, come già accennato all’inizio, sono state denunciate all’autorità giudiziaria 22 persone, la maggior parte delle quali esercitava l’attività venatoria con ausilio di potenti richiami elettronici. Per uno di loro si è proceduto all’arresto.

Cospicui anche i sequestri: 21 fucili, nove richiami acustici vietati, 6.400 cartucce, oltre mille uccelli, tre macchinari per spiumare i volatili e un intero sito dove veniva esercitata la macellazione clandestina.

In particolare, in comune di Campagna Lupia (Venezia), nell’ambito di alcune perquisizioni domiciliari, i militari hanno arrestato un uomo che deteneva un'arma clandestina; oltre all'arma, sono state sequestrate 3.243 munizioni di vario calibro, una volpoca imbalsamata e 5 tortore dal collare, tutte specie per le quali la caccia non è consentita. Si è proceduto anche al ritiro cautelare di 22 fucili e di una pistola revolver.

Dentro alcuni prefabbricati, che venivano usati come siti di stoccaggio, sono stati trovati strumenti per la macellazione clandestina: macchinari per la spiumatura della selvaggina, congelatori contenenti ben 993 anatidi di varie specie, destinati molto probabilmente al mercato nero della ristorazione. Tutto il materiale e gli immobili sono stati posti sotto sequestro giudiziario, assieme a oltre 3mila munizioni di vario calibro e a 4kg di polvere da sparo. I carabinieri forestali hanno operato con il fattivo supporto dei volontari della Lipu e del Cabs, che quotidianamente, con la loro attenta azione di osservazione e di monitoraggio delle aree potenzialmente interessate al fenomeno del bracconaggio, apportano un contributo qualificato all’attività di repressione. Il Delta del Po è uno dei ‘black spot’ individuati dal piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici, punti caldi del bracconaggio italiano che vedono impegnati numerosi militari del comando unità forestali ambientali e agroalimentari in specifiche campagne antibracconaggio a tutela del patrimonio avifaunistico dello Stato.