CRISTINA DEGLIESPOSTI
Alluvione: un anno dopo

Post alluvione, generale Figliuolo: "Ricostruzione veloce. Quasi tutte le famiglie sono tornate a casa"

Il bilancio del commissario straordinario: interventi per oltre 1,6 miliardi. "Poche domande di rimborsi dai privati? Abbiamo ridotto la burocrazia"

Bologna, 4 maggio 2024 – Generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario alla ricostruzione post alluvione, la sua è una struttura ‘snella’ in termini numerici, ma spesso dai Comuni si è lamentato il mancato invio di quei rinforzi che avrebbero dovuto far viaggiare veloci gli uffici sui territori. Che cosa è successo?

"Pur avendo una struttura snella, nei comuni più colpiti ho disposto l’apertura di sette sportelli di assistenza tecnica a favore dei cittadini e periti nella preparazione delle domande. In questi mesi ho incontrato personalmente sul territorio oltre il 70% degli amministratori locali e ho emanato una specifica ordinanza che consente di assumere a tempo determinato 250 funzionari tecnici e amministrativi, attingendo alle graduatorie a scorrimento già esistenti, e promosso un emendamento alla norma per garantire meccanismi di assunzione ancora più efficaci. Parallelamente, ho sottoscritto una convenzione con la società in house Sogesid per aiutare gli enti locali negli interventi più complessi, dalla fase di progettazione al collaudo finale. Stiamo procedendo in maniera simile anche con altre società come Anas e Ferrovie dello Stato. Anche i Consorzi di bonifica ci stanno aiutando. L’agilità della struttura deriva dal fatto che opera in stretta collaborazione con gli enti territoriali. Il Commissario può assumere così decisioni rapide impegnando prontamente le risorse garantite dal Governo, grazie ad una squadra di prim’ordine messami a disposizione dal ministro Crosetto, che ringrazio".

Nel riquadro il generale Francesco Paolo Figliuolo, 62 anni. Sotto un’immagine simbolo dell’alluvione che ha colpito la Romagna
Nel riquadro il generale Francesco Paolo Figliuolo, 62 anni. Sotto un’immagine simbolo dell’alluvione che ha colpito la Romagna

Poche le domande di rimborso dai privati finora, che idea si è fatto? Che cosa non funziona: la piattaforma Sfinge, il ruolo dei periti o altro?

"Il 19 aprile, dopo meno di sei mesi dalla prima ordinanza sui privati, abbiamo iniziato a rimborsare famiglie e imprese, per le quali ho provveduto a emettere decreti di concessione dei contributi per circa 2,2 milioni di euro e sono già stati versati sui conti correnti dei beneficiari circa 1,1 milioni. Stanno man mano affluendo ulteriori domande che verranno evase rapidamente e ciascun cittadino potrà beneficiare subito di un importo pari al 50% del danno verificato. Le risorse sono già disponibili: il Governo ha stanziato subito 630 milioni di euro, cui si aggiungono ulteriori 700 milioni da credito d’imposta. È chiaro che l’avvio di una procedura amministrativa richiede un minimo di rodaggio, per cittadini, periti e uffici comunali. Il Governo e la struttura commissariale hanno cercato di ridurre al massimo la burocrazia e gli oneri procedurali collegati. È necessario, per il rispetto della legalità, che il danno sia accertato e vi siano i titoli per richiedere il contributo".

Non crede sia un ulteriore limite alle domande l’impossibilità di essere indennizzati dalle somme auspicate per i beni mobili?

"La legge prevede tale beneficio solo per le imprese; per le famiglie, su mia iniziativa, il Governo sta valutando un meccanismo idoneo a soddisfare l’esigenza. Va ricordato che le famiglie più colpite hanno già ricevuto un contributo di immediato sostegno (Cis) fino a 5mila euro, dove erano previsti anche i beni mobili. Ad oggi il Governo ha già erogato circa 100 milioni di euro a circa 24mila famiglie. Mentre coloro che sono stati costretti a lasciare la propria abitazione per i danni da alluvione ricevono il contributo per l’autonoma sistemazione (Cas). Grazie alla ricostruzione stanno rapidamente diminuendo i nuclei familiari che si trovano ancora fuori dalla propria dimora".

L’alluvione del maggio 2023 è stato un evento, si è detto, senza precedenti con 23 fiumi esondati contemporaneamente. Che cosa però ha reso la gestione post calamità un modello differente dal passato?

"Posso dirle che ho affrontato la ricostruzione come sono abituato a fare: focalizzazione sulla missione da portare a termine, pianificazione accurata, uno staff agile e motivato che risponda a tale scopo, controllo in maniera accentrata e continua degli scostamenti rispetto al piano iniziale ed esecuzione decentrata, lavorando in squadra con il territorio per raggiungere un obiettivo che è di tutti. Si è iniziato con la delimitazione del perimetro dell’emergenza, avviando parallelamente un piano strutturato su cinque linee operative che comprendono: ricostruzione pubblica, per la messa in sicurezza del territorio nel breve e medio termine. Piani speciali per la messa in sicurezza e ricostruzione del sviluppando convenzioni con Università, Autorità di Bacino fiume Po, Agenzia del Demanio e coinvolgendo tutti i principali attori sul territorio. Ricostruzione privata per ristorare tutti i danni subiti da famiglie e imprese. Protocolli di legalità per un’azione amministrativa sana e trasparente mediante: la vigilanza collaborativa con Anac, le convenzioni con carabinieri forestali, guardia di finanza e prefetture. Supporto ai soggetti attuatori: mediante rafforzamento della capacità amministrativa degli enti locali e convenzioni con Invitalia, Sogesid, Consap, Cassa depositi e prestiti".

Quali sono stati i tempi di ricostruzione e ristoro dei danni in altre emergenze nazionali del passato?

"Sulla base della mia esperienza e considerando la complessità di questa ricostruzione, posso affermare che siamo stati finora veramente veloci ed efficienti. Sono stato nominato il 10 luglio 2023 e, grazie alle ingenti risorse messe a disposizione dal presidente Giorgia Meloni, già a fine agosto 2023 la struttura, operando in sinergia con le Regioni, aveva programmato e finanziato gli interventi di somma urgenza aventi priorità assoluta. Poi con successive ordinanze ho disposto ulteriori interventi urgenti per l’incolumità pubblica e privata. Parliamo di circa 6.250 interventi per oltre 1,630 miliardi di euro. Ad oggi la struttura, che ha nelle sue disponibilità tutte le risorse economiche necessarie, ha erogato su richiesta di Regioni e Comuni circa 200 milioni. Normalmente i tempi di ristoro non superano i 5 giorni dalla richiesta. Quanto realizzato, in meno di dieci mesi dalla mia nomina compreso l’avvio di rimborsi a famiglie e imprese, ritengo sia un segnale tangibile di efficienza e attenzione verso i cittadini".