Bologna, 13 dicembre 2020 - "Una giornata in cui le radio programmano solo brani live? Sarebbe proprio una bella idea. Che mancanza i live, una cosa che ti distrugge dentro. E' un po' come l'amore: se non viviamo i concerti finiamo per ridurre le canzoni a un ricordo e pensiamo di poter vivere senza, ma non si può. Per noi artisti il palco è un modo per superare la timidezza, per raccontare quel che nella vita non si riesce proprio ad esprimere".
Lo ha detto Cesare Cremonini, raccontandosi a 'Esordi', il programma di Rai Radio2. "Oggi vivo sulle colline, sono cresciuto in campagna, in mezzo alla natura e appena ne ho avuto l'occasione ho creato questo mio scrigno appena fuori Bologna. La mia vita è sempre stata una fuga da qualcosa - ha raccontato il cantante -. Provengo da una famiglia borghese, ma mamma non ha fatto in tempo neanche a darmi le sberle che me ne sono andato di casa".
Il racconto Cesare e il nuovo libro - "Ciao mostri, vi ho sconfitto con le canzoni"
"Grazie alla musica - ha concluso Cesare - sono fuggito molto presto, da quando ho detto a mamma 'voglio fare il cantante'. Neanche due anni ero in tour! Quando i Lunapop sono esplosi è stato un successo troppo, troppo grande per un ragazzino e ho perso tutto. Vent'anni dopo sono arrivato dove davvero volevo arrivare".