Colf, badanti e baby sitter: boom di assunzioni nelle Marche

In regione il 77% in più rispetto al 2019 a causa di pandemia e lockdown. Le richieste di regolarizzazione sono state oltre 3mila

Nelle Marche si è triplicata la richiesta di assistenza a causa della pandemia

Nelle Marche si è triplicata la richiesta di assistenza a causa della pandemia

Ancona, 19 gennaio 2021 - Nelle Marche boom di assunzioni durante il lockdown nel settore del lavoro domestico. Infatti si è passati dai 908 assunti nel primo trimestre del 2019 alle 1.607 assunzioni dello stesso periodo del 2020 con un aumento, quindi, pari al 77%. L’emergenza sanitaria ha portato un aumento del fabbisogno di assistenza da parte delle famiglie, soprattutto per i bambini costretti a rimanere a casa con le scuole chiuse e gli anziani soli. E anche il bonus baby sitter ha contribuito all’aumento delle assunzioni. L’analisi emerge dal secondo rapporto annuale sul lavoro domestico 2020 curato dall’osservatorio Domina – associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico.

Il dato regionale trova conferma nell’andamento registrato nel resto del Paese. Il lockdown ha portato un boom di assunzioni di lavoratori domestici: oltre 50 mila nel mese di marzo, +58,5% rispetto al 2019. Inoltre, sono state effettuate 1,3 milioni di richieste di bonus baby sitter (per un importo potenziale di 1,7 miliardi) e nel primo semestre 2020 sono stati movimentati quasi 270 milioni di euro attraverso il libretto famiglia (quasi 20 volte in più rispetto al 2019). Secondo i dati relativi al 2020, i lavoratori domestici delle Marche sono 23.760 (il 2,8% del totale nazionale pari a due milioni). Secondo i dati Inps 2019, i lavoratori domestici regolari sono 849 mila, in lieve calo rispetto al 2018 (-1,8%). In aumento italiani e over 50. Sebbene gli stranieri siano ancora in netta maggioranza (70,3%), otto anni fa questa percentuale era nettamente maggiore (81,1%): mentre gli stranieri sono diminuiti (soprattutto tra le colf), gli italiani sono aumentati (prevalentemente tra le badanti).

Un’altra tendenza significativa riguarda le classi d’età: se nel 2012 la maggioranza dei lavoratori domestici aveva un’età compresa tra 30 e 49 anni (54%), oggi la fascia più numerosa è quella di oltre 50 anni (52%). Nello stesso periodo è diminuita anche la componente giovane (sotto i 29 anni), passata dal 14,5% al 5,3% del totale. Nel 2019 le famiglie hanno speso 15,1 miliardi per i lavoratori domestici (retribuzione, contributi, tfr). Questo rappresenta per lo Stato un risparmio in termini di welfare e assistenza, perché accogliere in struttura tutti gli anziani non autosufficienti costerebbe 10,9 miliardi. Senza contare che il lavoro domestico vale l’1,1% del pil (17,9 miliardi).

La "sanatoria" 2020. La regolarizzazione inserita nel decreto Rilancio ha visto 177 mila domande di emersione di lavoratori domestici (85% del totale).

Nelle Marche le richieste di regolarizzazione sono state complessivamente 3.743 con un’incidenza pari all’1,8% del totale. L’88,3% delle richieste è stata presentata per il lavoro domestico. Anche sulla base delle richieste di regolarizzazione nelle Marche, l’incremento della popolazione straniera è aumentata del 2,7%. "Tuttavia, il lavoro nero rimane ancora forte nel settore domestico – commenta Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina –. le proposte Domina sulla deducibilità delle spese e sul sostegno alle famiglie porterebbero un’emersione del lavoro sommerso, aumentando la sicurezza per lavoratori e famiglie e incrementando il gettito fiscale per lo Stato".