
Il professor Claudio Borghi, direttore della UOC di Medicina Cardiovascolare del Policlinico S.Orsola Malpighi. E' intervenuto in v su Raitre per parlare del colpo di freddo
Bologna, 21 gennaio 2024 - In periodi invernali come quello in corso, fatti di temperature rigide accompagnate spesso da pioggia e escursioni termiche notevoli tra l’interno e l’esterno degli edifici, il freddo purtroppo finisce spesso per essere il capro espiatorio di molti malanni.
Ma è davvero un nostro nemico, in senso assoluto? In molti infatti, per moda o per sfatare abitudini ritenute obsolete, sfidano spesso il freddo. Ma occorre andarci con prudenza, parola del professor Claudio Borghi, primario di Medicina Interna dell'ospedale Sant'Orsola Malpighi di Bologna, che è intervenuto a tutto campo sul tema nel corso della trasmissione di RaiTre ‘Elisir’.
Piedi freddi e mal di gola: sono legati?
La risposta dell’esperto è sì: “Il camminare a piedi scalzi – spiega il dottor Borghi – li espone alle basse temperature, causando l'innesco di un meccanismo chiamato vasocostrizione: questo meccanismo fa sì che alcune aree ricevano meno sangue, e nel sangue esistono dei meccanismi di difesa, potremmo dire che nel sangue circolante ci sono gran parte delle nostre difese immediate. Quindi se si riduce la quantità di sangue difensivo che raggiunge una certa zona, per esempio il naso, la gola, diventiamo più facilmente vittime degli agenti esterni come virus e batteri, e quindi prenderci un mal di gola. Certamente, una breve camminata a piedi scalzi per pochi secondi non causerà un mal di gola, ma se il gesto è un’abitudine, può essere uno dei fattori scatenanti. L'aria che noi respiriamo, in base alla temperatura, è in grado o meno di permettere ai batteri o ai virus di approfondirsi nelle vie respiratorie, quindi se noi respiriamo aria fredda alcuni batteri che sono nell'aria o altri che abitano normalmente nel nostro cavo orale possono approfondirsi e arrivare fino ai bronchi e nei casi estremi fino al polmone. Il rimedio dunque è cercare di coprirci per sentirci caldi e proteggere la ‘porta d'ingresso’, ovvero tenere coperto il collo e possibilmente anche la bocca”.
Dormire a letto vestiti: un bene o un male?
“Occorre porre la questione sotto un altro punto di vista – precisa il professor Borghi – ovvero il rapporto tra quanto andiamo a letto vestiti e la temperatura dell'ambiente nel quale dormiamo. Gli studi dimostrano che la qualità del sonno è migliore se la temperatura esterna è un po’ più bassa del solito. Quindi il problema non sono i vestiti o la pesantezza del pigiama che indossiamo, ma può diventare eccessivo se è accompagnato da un’alta temperatura della casa. Non ha invece utilità dormire nudi ma con temperature molto alte in camera”.
Il freddo fa dimagrire?
Spesso si sente dire che il freddo faccia dimagrire, e quindi bisogna mangiare di più se c’è freddo. “Sicuramente – precisa Borghi – il freddo fa accelerare il metabolismo dei cibi. Quindi se ci esponessimo per un certo periodo al freddo e mangiassimo normalmente, probabilmente un po’ dimagriremmo. Il problema è che questo non avviene, perché quando fa freddo siamo stimolati a mangiare di più, come spesso avviene in montagna. Per cui di fatto andiamo ad ‘annullare’ questo effetto del freddo”.
Gli occhi e il freddo
Quando ci si espone all’aria fredda bisogna coprirsi gli occhi, consiglia Borghi: “Quando fa freddo gli occhi sono poco protetti perché devono restare aperti e l’unica protezione che hanno è la palpebra, che non può restare sempre chiusa. Essendo gli occhi sempre idratati e umidi e fortemente vascolarizzati, devono essere protetti dal freddo, perché potrebbero risentire sia a causa della vasocostrizione, sia della naturale umidità che deve proteggere la cornea”.
Freddo e infarto: una correlazione da non sottovalutare
È vero che il freddo può incidere sulla pressione arteriosa, aumentandola a tal punto da causare un infarto? “Dobbiamo far molta attenzione al freddo – conclude Borghi – perché può incidere moltissimo sulla pressione arteriosa. Il freddo può far aumentare repentinamente la pressione e contemporaneamente restringere arterie come le arterie coronariche, e quindi generare in alcuni casi complicanze che possono portare fino all'infarto miocardico. Insomma occorre avere prudenza se si sa di essere affetti da problemi cardiaci o di pressione, nell’esporsi a temperature molto rigide all’improvviso”.