Coronavirus Marche, 29 giorni senza morti

Numeri da record, ieri solo un caso di positività. Il governatore Ceriscioli: "Sono felice, ma non dimentico mai chi non c’è più"

Le marche e il Covid, 29 giorni senza morti (Fotoprint)

Le marche e il Covid, 29 giorni senza morti (Fotoprint)

Ancona, 15 luglio 2020 - Il governatore Luca Ceriscioli sorride a chi gli fa notare che sono 29 giorni senza vittime del Covid nelle Marche. E il ricalcolo dei morti ha ormai solidificato a quota 987 le vittime della pandemia. Una verifica più approfondita ha consentito a livello ufficiale di non arrivare a mille. "Ovviamente – dice il governatore – siamo contenti. Ma ci sono stati troppi morti nei primi mesi di epidemia e non dobbiamo mai dimenticarlo". Ceriscioli è riuscito nell’impresa di superare in consensi colleghi ancor oggi molto più citati di lui. E ha anche dimostato che si può fare bene anche senza riproporre a tutti i costi una scontata candidatura. Anche gli avversari di centrodestra hanno riconosciutoche con lui i sondaggi sarebbero diversi. Nemmeno i focolai di pakistani o bengalesi nel sud della Regione gli hanno fatto paura: "La reazione della nostra sanità continua ad essere eccelente. E anche casi di importazione come quelli dei Bengalesi e dei pakistani sono stati tenuti sotto controllo".

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Ieri mattina un bengalese è stato registrato positivo a San Benedetto del Tronto, nell’ambito di 557 tamponi. Dopo essere sbarcato il 28 giugno dall’aereo. Ora altri tre suoi connazionali sono tati sottoposti a tempone. Tutti sono rientrati dal Bangladesh nella seconda metà del mese di giugno, prima del blocco dei viaggi aereri.

Come per gran parte dei ventuno casi positivi al coronavirus rilevati all’Hotel House di Porto Recanati, dove era stato individuato un focolaio. Ma 7 sono già stati dichiarati guariti con doppio tampone negativo su un totale di 1.024 test. "All’Hotel House lo screening si è svolto in 3 tempi diagnostici: sei casi sono risultati positivi nel pre-screening con data referto tampone dal 9 al 17 giugno; altre 15 persone sono risultate positive con data referto tampone dal 18 giugno al 7 luglio; i 7 guariti sono emersi nel retest e percorso guarigione dal 3 luglio", sottolinea il Gores.  

D’altra parte i numeri parlano spesso chiaro. Lo stop dei morti che sfiora il mese consecutivo, l’azzeramento dei ricoveri nelle terapie intensive. Solo quattro pazienti ancora in ospedale tra Pesaro (1) e Macerata (3). Niente a che vedere con i numeri della Lombardia e dell’Emilia Romagna che a febbraio partivano meglio delle Marche, colpite soprattutto a nord. "I risultati ottenuti – chiosa ancora Ceriscioli – sono ormai sotto gli occhi di tutti. La situazione organizzativa è totalmente cambiata rispetto a 5-6 mesi fa. E siamo preparati per ogni cosa, siano focolai di ritorno o piccoli casi individuali con carica virale ridotta. La grande tempesta è alle spalle e le Marche sono pronte ad ogni evenienza".

"Leggo che c’è chi critica il prolungamento dell’emergenza (almeno fino al 31 ottobre, ndr). Ma non bisogna fare come altri paesi che hanno riaperto con facilità e poi sono stati costretti a richiudere. Noi abbbiamo mantenuto le Usca, le Unità dell’emergenza, e possiamo affrontare – conclude Ceriscioli – una seconda ondata, sperando che non ci sia. C’è una consapevolezza nuova, abbiamo attrezzato ancor meglio gli ospedali, possiamo convivere con il virus. Proteggendoci anche con il vaccino antiinfulenzale obbligatorio: per evitare che l’influenza possa confondersi, Difendendendo gli ultrasessantenni, il personale sanitario, chi ha patologie sensibili". © RIPRODUZIONE RISERVATA