Coronavirus oggi Veneto: i dati. Zaia: "Sci, se chiudiamo ristori certi"

Ben 2.260 nuovi casi nelle ultime 24 ore. I ricoveri sono 2529 (+77), di cui 324 in terapia intensiva (+4). Il governatore: "Fascia 5 per occupazione delle strutture". Impianti di sci: "Non buttiamo via la nostra montagna invernale"

Il governatore del Veneto Luca Zaia: "Sci, se chiudiamo certezza sui ristori"

Il governatore del Veneto Luca Zaia: "Sci, se chiudiamo certezza sui ristori"

Venezia, 25 Novembre 2020 - Sono 130mila i positivi al Covid-19 in Veneto da inizio pandemia (+2660 nelle ultime 24 ore), In isolamento ci sono 45687 persone, di cui più di 7mila solo negli ultimi giorni). I ricoverati sono 2529 (+77), di cui 324 in terapia intensiva (+4). Il totale dei morti sale a 3429 (+76 nelle ultime 24 ore).

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Zaia: "Veneto in fascia 5 per occupazione delle strutture"

“Stiamo dividendo le fasi operative della fascia 5 - ha affermato il Governatore Zaia -: da 2500 a 6000 pazienti ricoverati la situazione cambia molto. Abbiamo un progetto a gradini per affrontare i ricoveri. Sulle terapie intensive siamo sempre in fase 4 a livello regionale, utilizziamo bene gli ospedali di comunità”.

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Incontro urgente con le Regioni

“Guardiamo con attenzione quello che sta accadendo - prosegue il Presidente della Regione -, abbiamo un incontro con il ministro Boccia chiesto dalle Regioni. Bisogna parlare del futuro Dpcm, noi siamo disponibili a tutte le ore, basta che ci convochino. L'incontro con Speranza e Boccia ci permette di capire quali siano le volontà del Governo e discutere la partita della neve, della montagna invernale”.

"Non buttiamo via la nostra montagna invernale"

Secondo il Presidente Zaia: “Facciamo la figura della periferia, dei dimenticati, se pensiamo agli annunci di apertura di Austria e Svizzera. E parlo sottolineando che per me prima di tutto viene la salute e la tutela della salute dei cittadini. La montagna invernale non sono solo economia ma sono anche una ricaduta sociale non da poco. Scompaiono i cittadini dalla montagna senza la sua economia turistica. La nostra provincia di Belluno ha 1000 persone ogni anno che se ne vanno. La decisione non è facile ma i dipartimenti di prevenzione delle Regioni ha approvato le linee guida e chiedo al comitato nazionale di guardarle bene prima di bocciare la riapertura controllata e guidata. Non buttiamo via la nostra montagna invernale, mettiamo in sicurezza questo servizio: assembramenti agli impianti e trasporti in cabina sono gli unici due problemi da risolvere”.

"Senza certezze su iristori meglio chiudere"

“Se si decide di chiudere - conclude Zaia - ci vuole certezza sui ristori. Si prendono i bilanci delle aziende e si ristorano in base al fatturato. Il problema è che molte misure non decollano perché non c'è più certezza sui ristori. Questo è il vero tema”.

"La montagna ha solo due problemi: l'assembramento all'impianto e il trasporto. I rifugi sanno già quale è il rispetto delle regole, sono come i ristoranti". Ha affermato Zaia. "Noi - ha aggiunto - abbiamo fatto proposta dell'uso della mascherina e dei distanziamenti. Se invece si decide di chiudere ci vuole certezza sui ristori, senza tante fantasie: si guarda il fatturato prima del Covid, si fa la proporzione sui giorni in cui non c'è, diamo uno sconto del 10-20-30%, alla tedesca, e via. Molte misure non decollano perché non c'è certezza del ristoro, e molti ci dicono che è meglio chiuderli", ha concluso.