Covid Emilia Romagna: il vaccino funziona. I dati su contagi, ricoveri e decessi

Lo studio si riferisce al periodo dal 26 agosto al 22 settembre. I rischi per chi non è immunizzato

Vaccinazioni

Vaccinazioni

Bologna, 30 settembre 2021 - Gli ultimi dati della pandemia da Covid in Italia sono tutto sommato positivi (qui il bollettino di ieri in Emilia Romagna): nonostante il ritorno al lavoro dopo la pausa estiva, la riapertura delle scuole e i primi freddi, non si è vista la temuta escalation di nuovi contagi, per fortuna. 

Covid 30 settembre 2021 Emilia Romagna, il bollettino coronavirus di oggi. Dati e contagi

La differenza rispetto all'autunno scorso? Facile: è l'alta adesione all'immunizzazione. Il dubbio di molti - confermato dall'avvio delle terze dosi - è questo: ma quanto durano i vaccini? O meglio, quanto ci proteggono nel tempo? La buona notizia è che  l’efficacia dei vaccini è confermata nel tempo. Ecco in sintesi i dati dell'Emilia Romagna: a settembre, copertura dell’82% contro i contagi, del 91,5% contro i ricoveri e del 93,5% sui decessi. L'allarme è sempre lo stesso: i non vaccinati rischiano 15,6 volte di più la terapia intensiva. Per chi non ha ricevuto nemmeno una dose c'è il quintuplo delle possibilità di infettarsi, mentre il rischio di ricovero è otto volte superiore. In particolare i più colpiti dall’infezione sono gli under 40 non vaccinati.  Questi dati derivano dallo studio dell’Agenzia sanitaria e sociale regionale nel periodo dal 26 agosto al 22 settembre.

I vaccini funzionano: i dati

L’ultimo Report dell’Agenzia sanitaria e sociale della Regione sottolinea, dati alla mano, le differenze tra non vaccinati e vaccinati contro il Coronavirus. La conferma che i vaccini funzionano arriva dal monitoraggio voluto dalla Regione per verificare nel tempo l’impatto della campagna vaccinale sulla popolazione emiliano-romagnola, anche in termini di durata della copertura e rispetto alla variante Delta, ormai prevalente. Dunque; l’efficacia media dopo il completamento del ciclo vaccinale è superiore all’82% nel prevenire le infezioni, oltre il 91,4% nell’evitare i ricoveri (sia ordinari sia in terapia intensiva), e pari al 93,5% per quanto riguarda i decessi.

Vaccini, la durata nel tempo

E mentre in regione sono già cominciate le somministrazioni delle terze dosi per le categorie particolarmente vulnerabili indicate dal ministero, con oltre 3.300 somministrazioni negli ultimi nove giorni, i cicli di immunizzazione dimostrano la loro tenuta: con una media di 7 mesi trascorsi dopo la vaccinazione, l’efficacia si mantiene superiore all’80% nei confronti delle infezioni e al 91% per i ricoveri.

E una ulteriore conferma arriva dalle prime due categorie ad aver completato il percorso vaccinale: sia per gli operatori sanitari che per gli anziani ospiti nelle strutture residenziali, l’efficacia media nei confronti della trasmissione si mantiene molto alta, intorno al 90%, con una leggera riduzione nelle ultime settimane nelle quali scende all’85%. 

La differenza vaccinati-non vaccinati

Tra fine luglio e fine settembre l’incidenza di infezioni e ricoveri si conferma molto più elevata nei non vaccinati che nei vaccinati: in particolare per quanto riguarda i ricoveri in ospedale o in terapia intensiva, tra i vaccinati con ciclo completo si registra una tendenza ulteriore alla riduzione nelle ultime settimane; al contrario, per i non vaccinati l’incidenza, che è più elevata, si mantiene costante nel tempo.

Per quanto riguarda le fasce di età, nel mese di settembre le infezioni riguardano principalmente gli under 40 non vaccinati, mentre nei ricoveri sono coinvolti soprattutto i 60-79enni non vaccinati; a livello di territori, infine, i risultati sono sovrapponibili e non figurano differenze significative tra i dati delle diverse aziende sanitarie.

I decessi

Nelle 4 settimane prese in esame dal Report sono stati rilevati 85 decessi, 69 dei quali nella popolazione over 80. I restanti 16 si sono verificati nelle fasce di età 60-79 anni (14 decessi) e nella classe 40-59 anni (2 decessi): in queste due classi l’incidenza di decesso è 4,4 volte superiore nei non vaccinati rispetto ai vaccinati.  

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