Covid Veneto oggi, il bollettino Coronavirus del 2 novembre. Altre 9 vittime

I nuovi positivi sono 1.544 ma crescono anche i ricoveri (+50) e i malati in terapia intensiva (+5)

Coronavirus

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Venezia, 2 novembre 2020 - Non accenna a fermarsi la crescita dei positivi al coronavirus in Veneto, che oggi arrivano a toccare quota 60.797, mentre ieri erano 59.253. Nelle ultime 24 ore si registrano 1.544 nuovi contagi e 9 decessi. Crescono anche gli attualmente positivi, che oggi sono 32933 (+1519) e, in misura contenuta, i negativizzati che toccano quota 25.437 (+16).

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Aumentano i ricoveri

Crescono anche i ricoverati negli ospedali, che ad oggi sono 1.122 (+50). 981 sono in area non critica (+45), di cui 873 positivi (+41) e 108 negativizzati (+4). Sono 141 le persone in terapia intensiva (+5), di cui 136 positive (+4) e 5 negativizzate (+1). Calano i soggetti in isolamento domiciliare in Veneto, che oggi sono 15743 (ieri erano 16868). I dati suddivisi per provincia: Belluno 1850, Padova 781, Rovigo 1488, Treviso 2287, Venezia 3827, Verona 2949, Vicenza 2561.

Zaia. "Non prevedo lockdown"

“In questo momento - ha affermato il Governatore Zaia - non intravediamo soluzioni con lockdown stile marzo, non ci sono i presupposti e non ho sentito la parola lockdown durante le riunioni. Le misure nazionali devono riguardare temi nazionali, ci sembra di capire che a Roma aspettano la discussione in Parlamento, dopodiché ci sarà una nuova riunioni con Regioni, Comuni e Province per una proposta. Noi siamo pronti a dar corso ad eventuali restrizioni ma non di sicuro sul fronte delle attività produttive. Ossia tutte le attività che si fermerebbero in un lockdown, poi al tavolo di contrattazione potrebbero esserci pressioni per le limitazioni degli orari. Poi va considerato che al tavolo ci sono governatori delle Regioni che spingono per misure più pesanti e chi, come me, vuole trovare un punto di equilibrio. Noi non abbiamo bozze di Dpcm al momento attuale. Non so se stasera tardi produrranno qualcosa o se si aggiorneranno a domani mattina. Aspettare norme nazionali è una rinuncia all'autonomia? Non è questo il caso, replica Zaia, ho letto pareri in questo senso, ma non è così”.