Mascherine, in Emilia Romagna scoppia il caso

Mancata fornitura di 4,8 milioni di dispositivi con un anticipo di 2,6 milioni. Viale Aldo Moro: arriveranno presto le tute per coprire l’importo

La Regione Emilia-Romagna ha fornito gratuitamente 8,5 milioni di mascherine

La Regione Emilia-Romagna ha fornito gratuitamente 8,5 milioni di mascherine

Bologna, 25 aprile 2020 - C’è già chi lo chiama il ‘mascherine-gate’. Il caso è scoppiato nel Lazio, ma sono arrivati strascichi anche in Emilia-Romagna. La vicenda ruota tutta attorno alla società Eco Tech, su cui la procura di Roma ha aperto un’inchiesta per inadempimento di contratto sulle pubbliche forniture. In soldoni: non hanno consegnato 7 milioni e mezzo di mascherine alla Regione Lazio che, nel frattempo, aveva anticipato un terzo della cifra: 11 milioni di euro su oltre 30 milioni. Ma a richiedere forniture a questa società di Frascati, ma con base in Cina, i cui vertici sono finiti oggetto d’indagine, sono arrivate anche le altre regioni del Nord colpite maggiormente dall’emergenza Covid-19: Emilia-Romagna e Veneto. Era marzo, i dispositivi di sicurezza latitavano, e le regioni navigavano un po’ a vista.

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L’Emilia-Romagna guidata da Stefano Bonaccini che cosa fa, quindi? Si rivolge – tra le altre società – anche ad Eco Tech che già stava fornendo dpi e tute a Lazio e Veneto. A questa società – fanno sapere dalla Regione – l’Emilia-Romagna ha fatto un ordine di acquisto il 23 marzo 2020 per quasi 24 milioni di euro per mascherine e tute protettive, molte delle quali destinate anche gli ospedali bolognesi, garantendo un anticipo di 2,6 milioni (pari al 10,8%).

L’ordine era composto da 4,8 milioni di mascherine, di cui: 800mila Ffp3 al costo di 3,90 euro l’una oltre Iva, per 3,12 milioni oltre Iva e 4 milioni Ffp3 al costo di 3,90 l’una, per 15,6 milioni oltre l’Iva; 200mila tute protettive “Tyvek” al costo di 21,6 euro oltre Iva per un totale di 5,2 milioni. Ad oggi, però, delle mascherine neanche l’ombra. Mentre sono state consegnate quasi tutte le tute, per un totale della merce – fanno sapere da Viale Aldo Moro – che va a coprire 1,9 milioni di euro, cioè il 73 per cento dell’anticipo versato.

Allo stato dell’arte, insomma, mancherebbero merci del valore di 700mila euro per coprire l’investimento. Ma su questo punto dalla Regione arrivano rassicurazioni, visto che sono arrivate altre forniture di tute nei giorni scorsi e un’altra è attesa per domenica. Nuovi dispositivi che – secondo i calcoli di Viale Aldo Moro – andrebbero a coprire per intero l’anticipo versato. E il resto? L’ordine delle mascherine è stato annullato. Ma ciò non significa che il nostro territorio resterà senza dispositivi di protezione individuale.

Ieri, infatti, la Regione ha comunicato l’arrivo di altri 4,5 milioni di mascherine gratuite e di qualità certificata per i cittadini. "Con l’avvicinarsi della fase 2 e della ripresa di molte attività abbiamo messo in campo un intervento straordinario per renderle disponibili", spiegano il governatore Bonaccini e l’assessore con delega alla Protezione civile Irene Priolo. Questa nuova fornitura di mascherine certificate si aggiunge ai 4 milioni di dispositivi (2 milioni per cittadini e famiglie e 2 milioni per i lavoratori) già resi disponibili dalla Regione, per un totale di 8,5 milioni. Una distribuzione che interesserà anche Bologna, dove dopo una prima fornitura di circa 175mila dispositivi, ora ne arriveranno almeno il doppio, circa 350mila, che verranno garantite ai cittadini gratuitamente. Proprio su questo tema, ieri, durante il question time, è intervenuto l’assessore comunale alla Sicurezza Alberto Aitini: "Dal 4 maggio è auspicabile che il governo stabilizzi l’obbligo di utilizzo delle mascherine per tutta la popolazione". Un tema questo di cui si dibatte da giorni. Ma con un’avvertenza, rincara Aitini: "Ci dev’essere la possibilità di reperirle con grande facilità e a prezzi bloccati, fissi, calmierati nella maggior parte dei punti vendita possibili".