Notte di San Lorenzo 2020, l'orario delle stelle cadenti

Bisogna guardare il cielo in direzione nord e armarsi di pazienza. Ma c'è un trucco per vederne il più possibile

Stelle cadenti, ecco a che ora sono più visibili

Stelle cadenti, ecco a che ora sono più visibili

Bologna, 9 agosto 2020 - Il fascino e la magia della notte di san Lorenzo. Il dieci agosto il calendario ci ricorda questo santo e come noto durante le nottate aumenta il numero di meteore o stelle cadenti, dello sciame delle Perseidi, che si possono osservare.

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Ovvero le lacrime di san Lorenzo, martire cristiano. E' certo che Lorenzo è morto probabilmente sotto l'imperatore Valeriano. Ma pare sia una leggenda il fatto che sia stato arso vivo. Tuttavia, la tradizione cristiana vuole che le stelle cadenti siano evocative dei carboni ardenti. Un'altra interpretazione vuole che le Perseidi siano invece le lacrime versate dal santo durante il suo supplizio.

Tradizioni cristiane a parte dietro le lacrime di san Lorenzo c’è un fenomeno astronomico ben preciso come spiega Romano Serra, fisico dell’Università di Bologna e astronomo co-fondatore dell’osservatorio comunale di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna.

"Il passaggio dello sciame meteorico delle Perseidi – spiega Serra - , avviene quando la Terra, durante il suo tragitto di rivoluzione, attraversa nuvole di detriti e polveri lasciati dalle comete lungo la loro orbita attorno al Sole. Il fenomeno celeste succede perché, in questo periodo, la Terra si avvicina all’orbita di una cometa, la Swift Tuttle, che ha una dimensione di circa 10 chilometri, che nel suo moto ellittico attorno al Sole libera nello spazio gas e polvere che escono dal suo nucleo e che ne segnano l’orbita. La Swift Tuttle è il corpo celeste progenitore dello sciame meteorico delle Perseidi, tra i più conosciuti e regolari. Colui che per primo capì come stavano le cose, cioè del legame tra sciami meteorici e comete, fu Virginio Schiapparelli, nel 1866".

E Serra continua: "Le meteore di agosto, di questi giorni sembrano irradiarsi dalla costellazione di Perseo; dico sembrano perché il fenomeno è prospettico; è simile a quello che si osserva quando di notte, si guida durante una forte pioggia o nevicata, con i fari abbaglianti; sembra che la pioggia o la neve si irradino da un punto dinanzi a noi. Nel mio esempio la pioggia o la neve sono le particelle di polvere cosmica che la Terra, cioè, noi nell’auto, attira per effetto gravitazionale. Si pensi che la velocità con la quale queste particelle entrano in atmosfera è dell’ordine dei centomila chilometri orari".

Questa velocità fa sì che la polvere si scaldi talmente tanto da ionizzarsi e quindi da emettere luce. In cielo, la costellazione da cui sembrano irradiarsi le meteore è la costellazione di Perseo (da qui il nome Perseidi), che è appena sotto alla costellazione di Cassiopea; cioè quella configurazione di stelle che sembra una doppia V cioè una 'W'.

"In questo periodo però - aggiunge Serra -, il Perseo lo si vede bene, nella seconda parte della notte, quando si alza nel cielo in direzione nord e quindi le prime stelle cadenti - Perseidi, verso le 22 - 23, saranno lunghe e filanti e relativamente poche. Ma è nella seconda parte della notte, dopo l'una che lo spettacolo diventa mozzafiato. Quando si alza il Perseo, le meteore diventeranno più frequenti anche se di minore lunghezza e spettacolarità. Per osservarle comunque servirà un luogo buio e tanta pazienza. Ma ne vale la pena avere pazienza perché se ne possono osservare, di stelle cadenti, anche una al minuto: un grande spettacolo. Tuttavia, il nostro campo visivo non copre tutto il cielo e quindi ne perderemo oltre la metà di quelle che si potrebbero osservare; cioè di quelle che raggiungeranno una intensità luminosa tale da essere viste ad occhio nudo. Il binocolo è inutile".    

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