Sanificatori Covid, Beghelli: "Dall'Emilia Romagna al Colle"

I nuovi prodotti contro virus e batteri acquisiti da Quirinale e Senato. "A Hong Kong con questo tipo di macchine si possono riaprire i ristoranti. Copriranno superfici di 450 metri"

Gian Pietro Beghelli, presidente dell’omonimo gruppo

Gian Pietro Beghelli, presidente dell’omonimo gruppo

Bologna, 28 aprile 2021 - Un sanificatore per ambienti per combattere il Covid-19. Il 2020 per Beghelli, gruppo bolognese quotato in Borsa, ha visto la nascita di una nuova linea di prodotti, che si è già fatta spazio in Italia e in Europa. Si chiama Sanificaaria e comprende una serie di sistemi di sanificazione che usano una sorgente Uv-C per abbattere virus e batteri. Non è il primo genere di prodotti in cui il gruppo, con sede principale in Valsamoggia, applica sorgenti Uv-C: "In passato – spiega il presidente, Gian Pietro Beghelli – avevamo sviluppato un portaspazzolini da denti e la macchina dell’acqua. Avevamo la conoscenza della tecnologia. Poi è venuta questa maledetta malattia".

E così, è partito lo sviluppo della linea: "Questa tecnologia – sottolinea Beghelli – viene sviluppata da anni negli ospedali, ma va usata in maniera delicata, o è dannosa. Abbiamo fatto uno studio, un prototipo, l’abbiamo fatto testare". Gli ultimi test sono stati svolti con il Tecnopolo di Mirandola e qui, secondo il gruppo, il dispositivo ha dimostrato una riduzione media della carica virale del 99,66%.

La gamma di modelli copre le varie necessità ambientali: si va da quello più piccolo, da installare dentro una lampada d’emergenza e utile per gli uffici, a quelli più grandi, da collocare nei pannelli e necessari a coprire ospedali, scuole e grandi impianti. Fino all’ultimo, in uscita a breve, utile a coprire superfici da 400-450 metri. Il mercato, a giudizio di Beghelli, è fertile: "A Hong Kong hanno appena fatto un regolamento secondo cui con questo tipo di prodotto si possono aprire i ristoranti", assicura. E i riscontri ci sono anche in Italia: "Al Senato ne hanno presi un certo numero – fa sapere il patron del gruppo – e anche al Quirinale, per lo studio del presidente della Repubblica Mattarella".

Tra Italia , Europa e Stati Uniti, le vendite ammontano già a diverse decine di migliaia. E la speranza è che il trend continui, magari anche sull’onda di possibili sviluppi legislativi: "C’è una legge che obbliga i locali pubblici ad avere una luce d’emergenza – ricorda Beghelli – ma questo ha un’importanza infinitamente superiore". Per Beghelli, la nascita di questa gamma è una piccola rivoluzione in un 2020 complicato: il fatturato è sceso a 127,3 milioni (-13,4%), l’Ebitda è salito a 8,1 milioni (+11,2%) e il disavanzo di esercizio è di -8,9 milioni (-9,4%).

«Il 2020 è stato un anno difficile ma siamo riusciti a superarlo – commenta Beghelli –. E nel 2021 stiamo facendo bene, un po’ per questi prodotti e un po’ perché mi aspetto che il mercato parta in maniera importante: noi facciamo illuminazione orientata al risparmio energetico". Insomma, la speranza è di ottenere i frutti della maggiore sensibilità ambientale e dei bonus edilizia. Intanto si studiano nuove opportunità: "Usciremo tra poco con una nuova linea di prodotti salvavita per tutelare gli anziani ed evitare di mandarli nelle case di riposo prima del tempo – anticipa Beghelli –. Prodotti non solo per quando uno sta in casa, ma che permettano il contatto continuo con la centrale".