"Vaccino Covid: Emilia Romagna a corto di siero". Frenata sulle nuove somministrazioni

Taglio del 50% sulle forniture previste, lettera al governo: "Garantiamo con difficoltà solo i richiami". Donini: le riduzioni per regione decise dalla sola Pfizer, e il commissario?

Ieri la giornata di vaccinazioni in Emilia Romagna è stata dedicata ai richiami

Ieri la giornata di vaccinazioni in Emilia Romagna è stata dedicata ai richiami

Bologna, 19 gennaio 2021 - Certezze sulle prossime consegne di vaccini e recupero, il più in fretta possibile, delle oltre 26.000 dosi previste per l’Emilia-Romagna questa settimana e mai consegnate. La Regione va in pressing su Roma con una lettera dell’assessore Raffele Donini al ministro della Sanità, Roberto Speranza, e al commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri. Nella missiva, il titolare delle Politiche della Salute critica, tra l’altro, le modalità con cui l’azienda Pfizer ha deciso le riduzioni delle forniture.

"Per la settimana compresa fra il 18 e il 24 gennaio – è il rimprovero dell’assessore – è prevista la consegna, in Emilia-Romagna, di un numero di vaccini ridotto del 50% rispetto a quanto comunicato fino a venerdì scorso". Con la conseguenza che "la riduzione di oltre 26.000 dosi porterà questa regione ad azzerare l’inoculazione di prime dosi vaccinali, potendo garantire, con difficoltà, le sole seconde". Ieri, infatti, è iniziato il richiamo del vaccino, a cui è stata data la priorità rispetto a nuove somministrazioni. Si è partiti da coloro che hanno ricevuto la prima dose, il 27 dicembre, V-Day in Italia e in Europa.

In Emilia-Romagna, alle 21.30 di ieri, erano state vaccinate 2.132 persone tutte con la seconda dose, In totale sono state effettuate 119.254 vaccinazioni (78.764 su donne e 40.490 su uomini). Gli arrivi successivi di vaccini sono previsti nella settimana dal 25 al 31 gennaio: 46.800 dosi Pfizer. "L’Emilia-Romagna – mette in chiaro l’assessore fuori dalla lettera – continua ad essere tra le Regioni più veloci come numero di vaccinazioni in rapporto alla popolazione, ma è necessario che non si verifichino ulteriori ritardi o modifiche nei tempi e nelle quantità delle consegne. Siamo partiti con i richiami sia del personale che lavora nella sanità, sia degli operatori e dei degenti delle cra. Ma le aziende sanitarie, per garantire tutti i richiami, hanno dovuto rinviare di qualche giorno le nuove somministrazioni a coloro che si erano già prenotati". "Non ci possiamo permettere défaillance del sistema – avverte Donini –. Vaccinare quante più persone possibili nel più breve tempo possibile è l’unica strada che abbiamo per uscire da questa emergenza".

Nella lettera, l’assessore lamenta anche che "le riduzioni per regione siano state determinate apparentemente dal solo fornitore, senza una interlocuzione con la struttura commissariale". Vuole, infine, rassicurazioni, oltre che sulle forniture di vaccini del mese di gennaio e sul rapido recupero delle dosi non consegnate, "al fine di non incorrere nel rischio di non realizzare nei tempi previsti il completamento del ciclo vaccinale", anche sull’immediato futuro e chiede a Speranza e Arcuri una "prospettiva realistica dei tempi di consegna delle dosi previste per il mese di febbraio", periodo rispetto al quale sono note, invece, unicamente le quantità complessive.