Editoriale

Fotovoltaico, no ai pannelli sui terreni

Credo sia sbagliato installare pannelli fotovoltaici sui suoli agricoli. Se proprio non si vuole coltivare la terra meglio lasciarla incolta o fare un bosco anziché installare impianti tecnologici. I pannelli fotovoltaici vanno collocati sui tetti delle case, sui capannoni, sui magazzini, sulla coperture delle aziende. Non certo in campagna. Bisogna bloccare questa consuetudine. Chi si deve occupare delle autorizzazioni valuti di volta in volta l'opportunità di simili scelte. A Bologna e dintorni dobbiamo già subire la strage degli alberi per Passante, Tram e altro. Basta così.

Federico Belletti

Risponde Beppe Boni

In realtà nonostante ci siano molte richieste per il fatto che i pannelli fotovoltaici possono essere un business superiore alle coltivazioni, questo andazzo si è rallentato nel tempo. Giusto così. I pannelli fotovoltaici vanno collocati sui tetti degli edifici, grandi o piccoli che siano, e la pubblica amministrazione deve appoggiare questa scelta con incentivi vari. Se vuole può farlo. Punto. L'Emilia-Romagna intanto lancia una raccolta di firme per cambiare la norma nazionale che consente di coprire il terreno agricolo con gli impianti fotovoltaici. L'iniziativa è dell'assessore all'agricoltura Alessio Mammi. «Serve un provvedimento nazionale per impedire in modo chiaro lo scempio ambientale e agricolo che la nostra regione e il Paese rischiano>. Però ricordiamo all'assessore che "La competenza per il rilascio dell'Autorizzazione unica è in capo alle Regioni o alle Province da esse delegate. Procedura Abilitativa semplificata (PAS) è la procedura introdotta dal Decreto legislativo 28/2011 in sostituzione della Denuncia di inizio attività (DIA)". Bene l'appello al governo, ma gli stessi enti locali hanno ampia facoltà per frenare la corsa alla sottrazione di terreni all'agricoltura. Quindi ognuno si impegni con i propri mezzi e i risultati arriveranno.

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