GIUSEPPE TASSI
Editoriale
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Il Bologna senza l’asso, ma Thiago può pescare buone carte dal mazzo

Un mese senza il totem, senza il giocatore più carismatico e incisivo del Bologna di Motta. Con dieci gol e mille invenzioni folgoranti, Joshua Zirkzee è l’ascensore che ha spinto la banda Thiago in zona Champions, dove albergano i grandi sogni.

Perderlo per almeno tre partite (Empoli, Salernitana e Frosinone) significa rinunciare al piglio da leader di questo inarrestabile Cespuglione, che a breve sarà uno degli uomini più richiesti del mercato. Joshua ha dimostrato il suo pieno valore proprio in trasferta, dove ha segnato 8 dei suoi gol e quando è mancato (Lecce e Cagliari) per il Bologna sono stati dolori.

Eppure i Thiago Boys hanno qualità e risorse per coprire il grande vuoto. Come nelle favole, il Bologna sta viaggiando su un tappeto volante, dove la spinta emotiva del pubblico e l’entusiasmo incontenibile della città giocano un ruolo determinante. Sono sensazioni più facili da captare per chi ha vissuto i grandi momenti della storia rossoblù.

Oggi c’è lo stesso alone di magia di quegli anni di gloria e una società che non lesina negli investimenti per completare la missione europea. Gli arrivi del danese Odgaard e del baby bomber argentino Castro offrono a Motta soluzioni di ricambio importanti e variabili tattiche che possono cambiare la pelle della squadra. Perfino renderla più imprevedibile.

Odgaard è un uomo d’area, un finalizzatore pratico ed essenziale ma possiede anche senso tattico e buon tocco di palla. Castro, descritto come un mini Lautaro, scoppia di voglia e di entusiasmo. In gare contro squadre prevedibilmente chiuse, come Empoli e Salernitana, i due ultimi acquisti di Sartori possono diventare grimaldelli preziosi. Il danese, eccellente nel gioco aereo, può far moltiplicare i cross dalle fasce e Castro inventare soluzioni uno contro uno.

In attesa del ritorno di Zirkzee e delle sue seducenti magie, il Bologna ha buone carte da giocare sul tavolo dell’Europa.