Editoriale

La lezione di Marco Biagi più viva che mai

Marco Biagi, storia di un uomo lasciato solo, intitolava Achille Melchionda nel libro su mio zio pubblicato nel 2015. A distanza di 22 anni da quel maledetto 19 Marzo 2002 che ce lo ha sottratto per sempre per colpa della mano assassina delle Brigate Rosse, ancora mi chiedo se qualcosa sia cambiato da allora. Gli scontri continuano, abbiamo una società in subbuglio oggi forse ancor più che in passato con due guerre alle porte, intere categorie in conflitto con il governo e con l’Unione Europea, le continue morti sul lavoro, i femminicidi cruenti e dilaganti, le baby gang che spadroneggiano nelle nostre città.

Marco predicava la moderazione e il dialogo, termini tanto in voga nei salotti ma quanto mai desueti nei fatti. Marco era un moderato, un riformista, un innovatore, un giuslavorista illuminato, non certamente un politico. A lui i problemi piaceva affrontarli e sviscerarli per poi risolverli, al contrario di quanto troppo spesso la politica ci ha abituati con dibattiti stucchevoli, urla tra avversari e una inconcludenza di fondo troppe volte manifesta. L’Italia è il paese dei proclami, il tempio della burocrazia che ingessa il sistema e mortifica l’imprenditoria: Marco era tutto l’opposto, era un uomo buono e mite che aveva come stella polare quella di creare tramite le sue riforme migliaia di nuovi posti di lavoro per categorie svantaggiate e migliorare le condizioni di quelle esistenti. Per questo alla luce dei drammatici eventi degli ultimi giorni la sua lezione è più attuale e viva che mai e andrebbe fatta studiare nelle scuole con ben maggiore attenzione.

Ora Marco non è più con noi fisicamente, ma il suo spirito vive in ogni ricordo che condividiamo e nelle storie che raccontiamo. Per me, il suo sorriso contagioso e la sua anima altruista saranno sempre una luce da seguire. La sua lealtà e il suo affetto incondizionato mi hanno ispirato a diventare una persona migliore ogni giorno. La sua attitudine avventurosa e la sua passione per la vita mi hanno insegnato a cogliere ogni opportunità e a vivere ogni istante con gratitudine. Anche se la sua mancanza è un’ombra che aleggia su di me, Marco rimarrà per sempre nel mio cuore, illuminando il mio cammino con amore, coraggio e speranza. Ogni istante trascorso insieme è un tesoro prezioso che custodisco gelosamente nella mia anima. Un forte abbraccio, zio Marco ovunque tu sia.

*Consigliere Comunale