Editoriale

Maratona, una festa di popolo

Giorni fa si è tenuta la terza edizione della Bologna Marathon grande impegno di Polizia locale, forze dell'ordine, volontari e grande successo di partecipanti, qualche piccolo disagio per la cittadinanza ed inevitabili lamentele dei soliti intolleranti. Ricordo che la Maratona si tiene in tutte le città d'Italia e del mondo e tutti accettano di buon grado qualche disagio considerato il grandissimo ritorno economico e di immagine. A Bologna purtroppo l' intolleranza di pochi tenta di rovinare la festa, Invito gli organizzatori ad andare avanti imperterriti e dico loro grazie.

Niccolò Rocco di Torrepadula

Risponde Beppe Boni

Abbiamo scritto più volte che lo sport in questa città e in questa regione è business, è marketing, è immagine, è volano per il turismo. Nello stesso tempo e in occasioni particolari è anche festa del popolo. La Maratona di Bologna ha raccolto l'adesione di migliaia di persone, agonisti e non, giovani e meno giovani che hanno invaso pacificamente la città. C'è stato qualche disagio per la circolazione e i parcheggi? Facciamocene una ragione. Queste invasioni di gente gagliarda che ha voglia di guardare Bologna correndo vanno incentivate non frenate. Meglio questi cortei che quelli degli antagonisti che lanciano la vernice contro la prefettura e la polizia. La gente partecipa perché è un modo per abbracciare la città, camminare e correre come fosse il salotto di casa, dimenticando per una volta l'ossessione del provvedimento lumaca del Comune che impone i 30 km all'ora in auto nel 70% dell'area urbana. Pensate alla Maratona di New york che blocca mezza città: partenza a Staten Island, nei pressi di Fort Wadsworth, attraversamento del Ponte di Verrazzano-Narrows, che collega le due isole di Staten Island e Long Island. E' lunga 42,195 chilometri e tutti la accolgono come una grande festa. Così sia anche per Bologna.

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