BEPPE BONI
Editoriale
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Una città dal pensiero lentissimo

Bologna, 23 dicembre 2023 – La città 30, anziché limitarsi a strade particolari, porterà al rallentamento dei tempi di percorrenza e lunghe code, ma anche un incremento dei tamponamenti dovuti alla impossibilità di tenere una distanza di sicurezza (si allungherebbero le code) e alla distrazione derivante nel tenere sotto controllo il contachilometri. Una provocazione’: e chi, in caso di tamponamento, denunciasse il Comune per concorso di colpa?

Floro Turchi

Risponde Beppe Boni

E va bene, cerchiamo di rispettare il limite dei 30 chilometri orari. Nella maggior parte dei casi però è una Mission impossible. Se si procede con una vettura di media cilindrata, o peggio di cilindrata sostenuta come i suv, è difficilissimo rispettare la norma a meno di utilizzare marce basse. In città si può anche procedere ai 20 all’ora in certi punti e costretti dal traffico, ma se in qualche tratto si procede ai 40 con strada libera certo non si mette a rischio l’incolumità altrui. Fatevi un giro e vedrete che pochi rispettano la regola e procedono secondo esigenze, a volte a passo d’uomo a volte in modo più sostenuto ma generalmente sempre entro i 50 all’ora. Velocità di buonsenso. Fra pochi giorni, dal 1 gennaio, scattano le sanzioni e sarà interessante vedere se plotoni di agenti della Polizia municipale si piazzeranno a ogni angolo per pizzicare chi ’sfreccia’ ai 35 chilometri orari anziché ai 30. Strana città Bologna, da parte dell’amministrazione comunale c’è l’ossessione delle piste ciclabili e dei 35 km orari mentre in certe zone da decenni mancano i parcheggi. Andate al Paladozza in occasione di una partita di basket o di un altro evento e vedrete automobili parcheggiate ovunque. Tutto esaurito, anche sui marciapiedi. Un problema che nessuna amministrazione comunale ha mai pensato di risolvere. Qui il Comune di Bologna ha sempre viaggiato ai 30 all’ora. Lento, lentissimo, quasi fermo.

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