Covid e disagi psicologici: si muovono Governo ed Emilia Romagna

Dopo l'allarme degli psicologi sui disagi degli adolescenti, risoluzione in Regione per potenziare l'assistenza pubblica. E Speranza annuncia 20 milioni di fondi

Tristezza, depressione, disagio psicologico: in crescita dopo le restrizioni Covid

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Bologna, 14 febbraio 2022 - Il Covid fa male anche alla salute psicologica e ormai è noto a tutti, dopo due anni di pandemia. La notizia è che non è rimasto inascoltato l'allarme degli psicologi sulla depressione di un adolescente su quattro (unito a diversi studi sul long Covid capace di interferire anche sulla salute psicologica e alla petizione online per chiedere assistenza psicologica che ha raggiunto oltre 300mila firme): la maggioranza in regione ha firmato una risoluzione con cui chiede alla Giunta dell'Emilia Romagna di potenziare l'assistenza psicologica per i cittadini e promuovere la presenza dello psicologo nei presidi locali dei distretti Ausl e nelle Case di Comunità. 

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Ma anche il Governo si sta muovendo: con un emendamento che sarà contenuto nel Milleproproghe - annuncia il ministro della Salute Roberto Speranza - a livello nazionale saranno messi in campo venti milioni di euro divisi in due: una metà ad Asl e consultori per potenziare la rete di assistenza psichiatrica pubblica, l'altra metà distribuita sotto forma di bonus a chi ne avrà diritto in base all'Isee.

La richiesta alla giunta emiliano romagnola

In Emilia Romagna la richiesta di potenziare l'assistenza psicologica viene da Pd, ER Coraggiosa, lista Bonaccini, M5s ed Europa verde (Ev), prima firmataria Nadia Rossi (Pd). "La necessità di supporto psicologico - ha spiegato Rossi - è emersa come conseguenza della pandemia e delle difficoltà sempre maggiori provocate da situazioni di isolamento e solitudine forzata. L'incidenza di accessi al Pronto soccorso per disturbi di ansia e depressione, soprattutto fra i più giovani, è aumentata significativamente". E sottolinea: "Il cosiddetto 'bonus psicologo' è stato stralciato dalla Legge di bilancio 2022, lasciando l'ottimistica speranza che verrà rivisto in un'ottica più organica e strutturata all'interno dei servizi sanitari pubblici". La consigliera dem ha quindi aggiunto: "Come evidenziato di recente dall'assessore alla Sanità, la Regione, negli anni, ha sempre creduto e investito nell'assistenza psicologica e recentemente è emersa la necessità di aumentare l'organico di professionisti psicologi attivi all'interno del Servizio Sanitario Regionale, attualmente 768, per rendere capillare l'offerta di assistenza su tutto il territorio dell'Emilia-Romagna".  L'assenza di sufficiente personale nel servizio pubblico, infatti, ha così spinto più persone a rivolgersi a specialisti privati. I consiglieri che hanno firmato la risoluzione chiedono di "trasmettere l'atto ai parlamentari emiliano-romagnoli affinché si attivino per presentare proposte legislative che vadano nella direzione indicata".

Speranza: quella psicologica è una vera emergenza

L'emendamento al Milleproroghe con i 20 milioni stanziati dal governo è "un primo segnale", sottolinea il ministro Speranza, "perché quella psicologica sta diventando una vera emergenza nel Paese".  

L'appello degli psicologi: risposta quasi solo dai privati

"Gli effetti dell`impatto del Covid-19, come ansia, depressione e stress, sono stati devastanti per la popolazione, soprattutto nei giovani under 18 e in alcune categorie professionali come il personale sanitario", ha denunciato il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi, sottolineando che "i disturbi psicologici comuni impattano per il 33% dei costi della disabilità legata alla salute, ma gli stanziamenti per i servizi per la salute mentale in Italia sono soltanto 3,1 miliardi complessivi, una cifra esigua rispetto all'intera spesa sanitaria nazionale".   "Non è solo l`esiguo numero degli psicologi nel Servizio sanitario nazionale ma la carente organizzazione dei servizi ad allontanare le persone dalla risposta pubblica - ha precisato il presidente del Cnop, David Lazzari -. Oggi, nonostante il sensibile aumento della domanda di assistenza psicologica, la risposta a questa esigenza, sempre più diffusa e sentita, è quasi esclusivamente privata. Molte persone, pur avendo cercato aiuto, non hanno potuto iniziare un trattamento o hanno dovuto interrompere quasi subito per motivi economici. La salute psicologica è un problema che possono curare soltanto i ricchi".   I numeri parlano chiaro, ha detto: "28.811 operatori di cui 2016 psicologi-psicoterapeuti (ovvero 7 su 100) sono troppo pochi: un dato che pone l`Italia agli ultimi posti in Europa. La promozione della salute mentale, la prevenzione, diventano un problema strutturale quando riguardano il 30-40 per cento della popolazione" e ha ricordato come secondo le linee internazionali riconosciute dall'Oms, "sia necessario intervenire sui genitori, sulle famiglie, ma anche a scuola. Mentre in Italia ancora ci si interroga sull'opportunità o no di avere uno psicologo a scuola".  

I problemi degli adolescenti italiani

"Segni di irrequietezza, chiusura, sintomi di tristezza, noia, scoppi d'ira, difficoltà di concentrazione, fino ad arrivare a sintomi ansiosi e depressivi": è la fotografia emotiva dei bambini e degli adolescenti italiani, scattata dopo 2 anni di pandemia Covid da David Lazzari.  "Noi abbiamo fatto diverse indagini per conto del ministero dell'Istruzione sugli under 18 nel corso degli ultimi 2 anni e da queste indagini - sottolinea - è emerso che anche i bambini più piccoli hanno risentito molto negativamente dell'isolamento dovuto alla chiusura delle scuole".  E nello stesso periodo "diverse indagini internazionali ci dicono che un quarto dei bambini ha sviluppato sintomi ansiosi depressivi: dati mai registrati prima per dimensione in questa fasce di età", evidenzia l'esperto.  "Già prima della pandemia - ricorda lo psicologo - venivamo da un trend degli ultimi 10-15 anni in cui c'era un allarme sul fatto che gli under 18 presentavano problematiche di disagio piuttosto evidenti. Un quadro che è stato aggravato e amplificato dalla pandemia, tant'è che un'indagine di questi giorni della Regione Emilia Romagna su 20mila minori dice che una delle principali richieste di questi ragazzi è di avere un aiuto di tipo psicologico e questo la dice lunga", rimarca il presidente Cnop. "Il rientro a scuola sicuramente è stato un fatto positivo, ma lo strascico di questa condizione - avverte Lazzari - noi la vedremo per diverso tempo".