Meteo Emilia Romagna: sole, caldo e niente poggia. Ma attenti allo smog

Le previsioni danno un weekend con un rinforzo di alta pressione e temperature in aumento, soprattutto in quota. Ma l’inverno bollente fa crescere l’inquinamento e manda la natura in tilt: allarme siccità

Bologna, 3 febbraio 2024 - Il meteo sembra sorridere all'Emilia Romagna, con il sole di queste giornate invernali - quando si dirada la nebbia mattutina - temperature gradevoli (massime intorno ai 13-14°) e possibilità di gite fuoriporta nei weekend. Anche i giorni della Merla sono stati molto più caldi del solito.

Ma in realtà c'è poco da stare allegri: questa ostinata alta pressione (che nel weekend porterà ancora più caldo)  trascina con sè anche un perdurante allarme smog, con bollino rosso quasi costante da fine dicembre, e anche l'allarme siccità, visto che piogge e nevicate latitano da tempo e non si manifesteranno nel prossimo futuro.

Un inverno assolato e con temperature gradevoli  nel centro della giornata: ma  attenti all'allarme smog e siccità
Un inverno assolato e con temperature gradevoli nel centro della giornata: ma attenti all'allarme smog e siccità

Meteo, le previsioni

L'alta pressione rimane assoluta protagonista - spiegano gli esperti di 3BMeteo - con temperature ancora miti per il periodo sui settori collinari e appenninici, freddo in pianura per effetto delle inversioni termiche e delle nebbie che rendono il clima più invernale. Tutto ciò non fa che peggiorare ulteriormente la qualità dell'aria, complice il ristagno d'inquinanti indotto dalla scarsa ventilazione a dalla subsidenza anticiclonica. Tale scenario resterà in auge, prevedono i meteorologi di 3BMeteo, ancora per alcuni giorni, anzi nel fine settimana osserveremo un ulteriore rinforzo dell'alta pressione (forse l'ultimo sussulto) con temperature che in quota subiranno un deciso aumento, rendendo il clima quasi tardo-primaverile sui rilievi, mentre in pianura sarà più freddo ed umido soprattutto tra notte e mattino. Inoltre le nebbie e nubi basse torneranno diffondersi maggiormente soprattutto tra domenica e lunedì lasciando comunque spazio a qualche schiarita nelle ore pomeridiane. Possibile uno sblocco della situazione nella seconda parte della prossima settimana a opera di correnti atlantiche ma servono conferme.

L'allarme smog

Con pochi giorni di tregua è ormai da fine dicembre che l'Emilia-Romagna è in allerta per gli sforamenti di polveri sottili - pm10 - nell'aria, complice anche le condizioni meteo con l'assenza prolungata di pioggia. In regione è ancora bollino rosso e sono state prorogate le misure emergenziali per la qualità dell'aria che prevedono fra l'altro lo stop alla circolazione dei veicoli diesel euro 5. Fino a lunedì 5 febbraio, data delle nuove rilevazioni.

Lega: intervenire sui forni crematori

Per contrastare l'inquinamento in Emilia-Romagna bisogna intervenire anche sui forni crematori. Il consigliere regionale della Lega Emiliano Occhi apre un nuovo fronte della lotta allo smog e critica la Giunta Bonaccini perché nel nuovo Piano aria (Pair 2030) approvato nei giorni scorsi "non fa alcun riferimento agli impatti dei crematori sulla qualità dell'aria. E' singolare - afferma l'esponente del Carroccio - specialmente quando si è deciso di colpire con misure pesanti industria, attività produttive e agricoltura". Occhi sottolinea l'assenza di una norma che disciplini gli impianti di cremazione e le relative emissioni, sollevando anche dubbi sull'incremento esponenziale delle cremazioni e le possibili conseguenze sulla qualità dell'aria.

Sos siccità

A lanciare l'allarme è Coldiretti, che segnala: l’inverno bollente manda la natura in tilt dopo un 2023 che ha fatto registrare la caduta del 14% di precipitazioni in meno e una temperatura superiore di 1,14 gradi rispetto alla media storica del periodo 1991-2020. Il caldo fuori stagione favorisce in tutte le piante il risveglio anticipato, anche le fioriture, come per le mimose in anticipo di oltre un mese rispetto alla data dell'8 marzo, con il pericolo di esporre le coltivazioni ai danni di un prevedibile, successivo, forte abbassamento delle temperature con la conseguente perdita dei raccolti. A preoccupare è anche la siccità che mette a rischio le semine di cereali, legumi, ortaggi ma anche il foraggio nei pascoli che risulta in netto calo