L’ultima verità dell’assassino: "Mi ha respinto e ha riso di me. L’ho colpito 15 volte col coltello"

Alessandrini cambia di nuovo versione: "Mi dispiace, Pierpaolo non meritava quella fine" . La difesa punta a far cadere le aggravanti. La madre di Panzieri: "Mente, era invidioso di mio figlio".

L’ultima verità dell’assassino: "Mi ha respinto e ha riso di me. L’ho colpito 15 volte col coltello"

L’ultima verità dell’assassino: "Mi ha respinto e ha riso di me. L’ho colpito 15 volte col coltello"

Gli amici della vittima lo hanno aspettato fuori dal tribunale. Issavano le foto di Pierpaolo Panzieri, urlavano il suo nome, e chiedevano giustizia. Michael Alessandrini, 31 anni, reo confesso dell’omicidio, si è presentato ieri mattina in aula per l’udienza preliminare avanti al gup Giacomo Gasparini, chiamato a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per omicidio volontario pluriaggravato. L’udienza è in camera di consiglio e dunque a porte chiuse. Eppure Michael Alessandrini ha voluto un paravento per non incontrare gli sguardi della famiglia della vittima (madre, padre, fratello e nonna). E ha raccontato una nuova verità sul movente dell’omicidio del suo migliore amico: "Io ero attratto da lui, quella sera a cena ho provato ad avere un approccio sessuale ma lui ha rifiutato, ha riso di me. Mi sono sentito umiliato e ho reagito prendendo il coltello che avevo sempre con me dopo una rapina che mi hanno fatto a Milano. Chiedo scusa a Pierpaolo, non meritava quella fine". Il colpo di scena sul movente (il terzo in ordine di tempo, dopo le presunte avances di Pierpaolo alla presunta fidanzata di Alessandrini, dopo l’ordine di ucciderlo arrivato direttamente da Javè, ora si passa alla versione omosessuale con rifiuto) non ha cambiato l’andamento dell’udienza preliminare. Alessandrini, dopo aver detto queste cose cercando di smontare le tre aggravanti che pendono su di lui, ossia la premeditazione, i futili motivi e la crudeltà, tanto da precisare di aver dato "15 coltellate e non 32 come scrivono i giornali" ha ascoltato la richiesta al gup da parte della difesa (avvocati Carlo Taormina e Salvatore Asole) di procedere ad un esame delle ultime dichiarazioni attraverso lo psichiatra. Il gup ha respinto tutto spiegando di non poter fare istruttoria in sede di udienza preliminare se non al fine di arrivare ad una sentenza di non luogo a procedere. E questo non è il caso. In altre parole, il gup rimanda alla Corte d’Assise il compito di valutare le varie eccezioni. Ma ad un certo punto, Alessandrini ha detto basta, "Javè mi dice di andarmene" e ha chiesto di tornare in cella.

La mamma di Pierpaolo, Laura Gentilucci all’uscita dal tribunale: "Non è un movente quello che ha detto oggi Alessandrini, è solo un assurdo tentativo di ottenere sconti ed evitare l’ergastolo. Ma non ci riuscirà. E’ un vile che si è nascosto dietro al paravento durante l’udienza raccontando cose senza senso. Lui era invidioso di mio figlio perché si stava realizzando nella vita, col lavoro, la musica, i tanti amici e amiche, la nuova casa presa in affitto, la voglia di vivere. E lui me l’ha ucciso a 27 anni mandandolo sotto terra". L’udienza è stata rinviata al 26 marzo prossimo. Si va verso il rinvio a giudizio.

roberto damiani