Bolletta della luce a Fano: "Cinquemila euro per 26 giorni"

La denuncia di Leonardo Vitali, contitolare del Pino Bar: "La situazione non è più sostenibile. Nemmeno aumentando i prezzi"

Leonardo Vitali, contitolare del Pino Bar di Fano

Leonardo Vitali, contitolare del Pino Bar di Fano

Fano, 18 gennaio 2022 - Caro bollette: il costo dell’energia elettrica schizza alle stelle. Ne sa qualcosa Leonardo Vitali, contitolare del Pino Bar, che denuncia come gli incrementi siano già evidenti nelle bollette della luce di ottobre e novembre 2021: "A ottobre ho pagato 6.200 euro, a novembre (per 26 giorni) la fattura è stata di 5.091 euro, contro una media di 3400 euro pagati da gennaio a settembre del 2021". "Il governo intervenga – aggiunge Vitali – e le associazioni di categoria, quelle che ci rappresentano, facciano sentire la loro voce. Già noi commercianti abbiamo subito le conseguenze del decreto Bersani sulla liberalizzazione delle licenze commerciali: la mia licenza acquistata per 150milioni di lire oggi vale 16 euro. Come mai la liberalizzazione non ha funzionato con i taxisti? Perché loro hanno protestato, mentre i baristi e i ristoratori troppo spesso pensano ognuno per il proprio orticello. Ecco perché ora, in vista dei rincari di luce e gas, le associazioni, soprattutto a livello nazionale, devono far sentire la loro voce".

È allarme rosso tra i baristi e i ristoratori per gli aumenti delle utenze che da marzo dovrebbero essere ancora più pesanti. "Potremmo anche aumentare il prezzo del caffè o del cappuccino – fa presente Vitali – che si fa portavoce del malessere della sua categoria – ma non è questa la soluzione. L’eventuale maggiorazione del prezzo dei nostri prodotti non servirà a coprire gli aumenti delle utenze (luce, gas e acqua) e soprattutto non farà crescere il numero dei clienti, che è quello di cui abbiamo bisogno. Prima in tanti si sedevano ai tavoli per consumare il gelato in coppa, adesso comprano un cono in due e chiedono il doppio cucchiaino. Sa cosa vuol dire? Che un cono gelato lo mangiano in due".

Vitali già a ottobre aveva lanciato l’allarme sulle stangate in arrivo per baristi e ristoratori, ricordando il lungo elenco delle spese che un locale (il suo è tra i più importanti e longevi presenti in centro storico) deve sostenere: luce, gas, acqua, affitto, Tosap, Tari, costo del personale, acquisto delle materie prime, tasse e Inps. Per Vitali c’è un’unica soluzione per attenuare l’impatto delle maxi bollette e far crescere il potere di acquisto dei consumatori: "Il Governo cancelli da bollette, buste paga e pensioni tutti i costi generali".

E ancora: "Lo Stato con una mano dà, con due riprende. In questo momento sta recuperando quello che finora abbiamo avuto come ristori, sovvenzioni e bonus di vario genere (dalla bici alle tv fino al settore edile)". Altro tema sui cui punta l’attenzione Vitali è quello della ricerca di personale: "E’ sempre più difficile trovare baristi e camerieri. Si preferisce percepire il reddito di cittadinanza piuttosto che alzarsi presto la mattina, lavorare fino a tarda notte o stare dietro il bancone il giorno di Natale o a Pasqua. Il reddito di cittadinanza, così com’è stato pensato, va abolito: la gente deve tornare a lavorare".