REDAZIONE FERMO

Amandola e Comunanza sempre più vicine

Le nuove Amministrazioni di Amandola e Comunanza si impegnano in reciproche collaborazioni per promuovere lo sviluppo del territorio, con focus su sanità, turismo e politiche europee. Priorità sono la riunione nella Unione montana dei Sibillini e l'apertura del nuovo ospedale ad Amandola. Si prospetta una visione turistica e politica innovativa per la montagna picena.

Amandola e Comunanza sempre più vicine

Le nuove Amministrazioni di Amandola e Comunanza, si scambiano reciproci progetti di collaborazione. Era successo subito dopo le elezioni a Comunanza, e sabato è stato replicato nella sala consiliare di Amandola. Dopo i rispettivi saluti i due sindaci sono passati ad affrontare le possibili collaborazioni tra le due città e le due Amministrazioni per i prossimi 5 anni. Collaborazioni che hanno toccato i maggiori punti di interesse del territorio: sanità, turismo, lavoro e politiche Europee. Molte sono state le linee di convergenza tra le due Amministrazioni che si sono dichiarate ampiamente favorevoli e disponibili ad un nuovo percorso di gestione e promozione del territorio da fare insieme per la crescita del marchio ‘Sibillini’ contribuendo a trovare ulteriori e necessarie sinergie con gli altri Comuni della zona montana. Il sindaco di Comunanza Domenico Sacconi, ha mostrato la volontà di attivare ogni possibile iniziativa per rientrare, quanto prima, nella Unione montana dei Sibillini abbandonata per una decisione sbagliata della passata amministrazione. Il sindaco di Amandola Adolfo Marinangeli, ha concordato che sarà attivata, quale prima scelta delle due Amministrazioni, un lavoro di pressione sulla Regione al fine della immediata apertura del nuovo ospedale di Amandola anche attraverso l’auspicato sostegno da parte di tutti gli sindaci del comprensorio dei Sibillini. Si è parlato di una nuova ed interessante ‘visione’ turistica e politica della montagna versante piceno, nell’ottica di un nuovo perimetro di Provincia Montana o di ‘Nuova Provincia’ che tenga conto della forza propulsiva dei comuni dell’entroterra che vada oltre i vecchi ‘confini’ che vanno modificati.