Bretella, il comitato ora si oppone

"L’ interesse della Regione non è trovare la soluzione migliore ma solo concluderla il prima possibile"

Bretella, il comitato ora si oppone

Il comitato di residenti di Bivio Cascinare che esprime rabbia. per la notizia

Tutti soddisfatti, per l’esito della conferenza di servizi per la bretella sul Chienti, che collegherà Civitanova, Sant’Elpidio a Mare e Porto Sant’Elpidio? Proprio no. Tra tante dichiarazioni di giubilo, si alza la voce del comitato di residenti di Bivio Cascinare che esprime rabbia e amarezza per una notizia che li riguarda da vicino, appresa dalla stampa, e che si appresta a fare accesso agli atti. "Per l’ennesima volta, siamo stati completamente ignorati e completamente ignorato il nostro comitato che, da novembre, sta chiedendo a più riprese, senza risposta, un incontro con l’amministrazione regionale, col presidente Acquaroli e l’assessore Baldelli in primis".

D’altra parte, si tratta di un’opera pubblica dalle proporzioni enormi, che impatterà sul territorio di Bivio Cascinare "che ne uscirà completamente stravolto, trasformato in modo irreversibile. Tutto deciso, senza che alcun politico regionale si sia premurato di organizzare un incontro aperto e ufficiale per spiegare le ragioni, fornire dati certi, dare risposte esaustive a dubbi, perplessità e timori legittimi di chi vive in questo lembo di territorio, su sicurezza, rischio idrogeologico, impatto ambientale, acustico e paesaggistico".

Oltre a ribadire che non c’è da parte dei residenti una contrarietà a priori sull’opera, il comitato insiste sul fatto che "deve essere fatta con criterio. Avevamo anche ideato un tracciato alternativo che avrebbe prodotto gli stessi risultati, se non migliori nella viabilità, che sarebbe stato meno impattante per tutto il territorio, risparmiando addirittura la ricostruzione del ponte ‘Squadroni’ sull’Ete Morto". L’amara constatazione: "Stiamo assistendo a un’opera calata dall’alto, decisa da chi non vive qui e magari neanche conoscere questo territorio e la percezione, ormai chiara, è che interesse della Regione non sia costruire la migliore opera possibile, ma solo di concluderla il più velocemente possibile". Restano senza risposta gli interrogativi che, in realtà, sono gli stessi della prima ora: "Ci sono altri motivi per cui il tracciato non può essere rivisto? Forse a qualcuno è stato riconosciuto un interesse preminente? Forse con ‘una bretella per chi’ avevamo colto nel segno?". E cresce lo sdegno per una decisione che passa sopra le teste dei residenti "per una strada che passerà accanto alle nostre case con tutti i disagi che ciò comporterà, modificando per sempre le nostre vite".

Marisa Colibazzi