Jova Beach Party 2022, veleni a Fermo: "Chiudiamo la sede del Wwf"

I volontari fermani contro i vertici nazionali che sono a favore del concerto: "Non vogliamo più assecondare un atteggiamento contrario ai nostri valori"

Già nel 2019. ci furono polemiche per la tappa del Jova Beach Party

Già nel 2019. ci furono polemiche per la tappa del Jova Beach Party

Fermo, 23 luglio 2022 - Si spacca anche il Wwf, le sezioni locali prendono le distanze dal gruppo nazionale che ha costruito una collaborazione importante con il Jova Beach party. Ed è una protesta clamorosa quella che mette in atto il gruppo di Fermo che chiude la sede locale, proprio in dissenso con l’organizzazione del concerto a Lido di Fermo, il 5 e il 6 agosto: "In questi anni, con grandi sforzi, si è cercato di riportare localmente e, non solo, il Wwf e le sue attività. Purtroppo, negli ultimi due anni si sono verificati spiacevoli inconvenienti. Già nel 2019 il Wwf Nazionale con la sua decisione di collaborare con il Jova Beach Party aveva messo in crisi le nostre figure di volontariato per le critiche piombateci addosso".

Il Wwf ricorda che tre anni fa tutti gli ambientalisti si sono prodigati per il ripristino e la riqualificazione della spiaggia di Lido, oggi si torna da capo e il Wwf nazionale è in prima linea accanto a Jovanotti: "Tale faticosa opera di ripristino ecologico verrà totalmente cancellata e vanificata dal nuovo Jova Beach Party previsto per il prossimo agosto, a tutto danno del fragile habitat dunale in quanto tale e come luogo ospite del fratino. Come soci credevamo di far parte di una associazione che si prende cura dell’ambiente e che permette a noi locali di portare avanti progetti sul ripristino di aree, come quello di Lido di Fermo. In questo tsunami che sta spazzando ambienti naturali e specie che tra l’altro dovrebbero essere protette, anche se oramai non si capisce da chi, non ci sentiamo più di rivestire questo incarico di referenti di questa associazione. Non vogliamo più assecondare un atteggiamento contrario ai nostri valori e per questo abbiamo deciso di chiudere la sede locale come segno di dissenso nei confronti di chi governa il WWF oggi in Italia e che con tale iniziativa ha prestato il fianco ad un tale scempio".