Isolati in Spagna, ora finalmente il rimpatrio

Tampone negativo per i cinque ragazzi che hanno fatto la quarantena a Barcellona dopo la vacanza

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Incubo finito per i cinque ragazzi, tutti neo diplomati dal ‘Da Vinci’ di Civitanova Marche, rimasti bloccati in Spagna, a Barcellona, dopo aver scoperto di essere stati contagiati dall’esito del tampone effettuato prima di riprendere l’aereo per rientrare a casa. Ieri, l’ultimo tampone, ha sancito che si sono negativizzati e che, finalmente, sono liberi di uscire dall’appartamento in cui sono hanno trascorso la quarantena cui si sono sottoposti in maniera volontaria (d’accordo con i genitori), non avendo avuto alcuna disposizione da parte delle autorità sanitarie spagnole. Il loro rientro è previsto per oggi, all’aeroporto di Bologna. "Siamo tutti molto sollevati – racconta un genitore – ma i nostri figli se la sono vista brutta". Il riferimento è a quanto accaduto da quando hanno scoperto di essere positivi al Covid: "Sono stati lasciati completamente soli, senza controlli, senza terapie. Abbiamo contattato il Consolato dove ci hanno risposto che non dovevamo neanche fargli avere i documenti dei ragazzi". "Al Consolato, ci avevamo detto di rivolgerci a un servizio equivalente alle nostre Asl per denunciare la nostra positività – dicono Noemi e Ilaria di Monte Urano, Edoardo di Sant’Elpidio a Mare, Marco e Matteo di Civitanova Marche – ma non potendo uscire per una visita o altro, che potevamo fare?". Latitante anche l’assicurazione che avrebbe dovuto tutelare ragazzi che avevano pagato per avere la copertura assicurativa: "Non hanno fatto niente". Assenti le autorità diplomatiche, senza copertura assicurativa, con un servizio sanitario che non si è occupato per nulla di questi ragazzi, è toccato ai genitori pensare a tutto e "gestire la vicenda anche dal punto di vista economico. Restare a Barcellona per il periodo della quarantena, quando la vacanza (pagata) era terminata, ha comportato costi aggiuntivi notevoli. E meno male che, insieme al cibo, abbiamo provveduto noi a spedire i medicinali". L’appartamento di Barcellona in cui si erano volontariamente reclusi i cinque amici (non ci sono state disposizioni restrittive da parte nessuna autorità spagnola) era affittato fino a ieri. "Dalla nostra Asur – conclude uno dei genitori – ci hanno spiegato che, poiché il tampone è risultato negativo e i ragazzi hanno già smaltito la quarantena, al rientro non dovranno rispettare nessun’altra prescrizione e potranno girare liberamente". I 5 facevano parte di un gruppo di 18 diplomati: gli altri 13 erano potuti ripartire a tempo debito, ma per 5 di loro, c’era stata l’amara sorpresa dal tampone ripetuto in Italia, dal quale sono risultati (ora asintomatici) e, perciò, è scattata la quarantena anche per loro. Presto, potranno ritrovarsi tutti insieme e ridere di una vacanza della maturità che difficilmente dimenticheranno. Marisa Colibazzi